Capodanno senza festa in piazza a Trieste. Ma resta in piedi l’ipotesi fuochi

TRIESTE Niente musica o animazione in piazza, e nessun conto alla rovescia per festeggiare l’arrivo del 2021 a suon di trenini e balli. E i fuochi d’artificio? Quelli, invece, non sono ancora esclusi del tutto. Parola di Roberto Dipiazza, che si riserva di decidere nelle prossime settimane se dar vita o meno al tradizionale spettacolo pirotecnico.
Sarà comunque un Capodanno in tono minore quello che ci aspetta tra un mese. Una serata senza feste e intrattenimenti, con locali chiusi e con il divieto di assembramenti, motivo per cui anche i brindisi di mezzanotte o qualsiasi tipo di cenone tra amici sarà proibito. Restrizioni che, però, non scoraggiano del tutto il primo cittadino. «Ho un piano A e un piano B - spiega Dipiazza -. La prima opzione implica un ritorno alla normalità almeno parziale. Se sarà possibile stare all’aperto, magari ci si potrà ritrovare in piazza, sulle Rive e sul molo Audace e guardare tutti insieme i fuochi, opportunamente distanziati. Se invece le limitazioni attuali continueranno, ci orienteremo sulla seconda opzione: niente spettacolo. In ogni caso a mezzanotte ci sarà anche un concerto di musica dal Teatro Verdi, che verrà trasmesso in tv. Probabilmente senza pubblico».
Mentre gli altri eventi di dicembre sono saltati, tra mercatini, fiere, luna park e altri intrattenimenti, resta insomma uno spiraglio per la mezzanotte da celebrare con il naso all’insù. «Ma - avverte il sindaco - tutto dipende dai prossimi Dpcm o dall’evolversi della situazione. Se i fuochi non saranno possibili, comunque non sarà una tragedia. Vuol dire che non sarà il momento di uscire e ci rifaremo il prossimo anno». Confermato invece il divieto di utilizzare i botti, ormai in vigore da anni.
Da dimenticare anche le feste nei locali, che dovranno rinunciare a cenoni e veglioni danzanti, oltre, naturalmente, a quelle private. Una prospettiva a cui molti ormai si stanno preparando. Sarà quindi un Capodanno sottotono, senza eventi all’aperto ma anche all’interno, per evitare i tanto temuti assembramenti. C’è chi annuncia sui social che si prepara a una semplice cena in casa, spesso con menù per asporto.
Lo stop ai brindisi di fine anno a tavola per effetto del coprifuoco, della chiusura dei ristoranti e dei limiti ai festeggiamenti nelle abitazioni, secondo una stima della Coldiretti nazionale, vedrà una diminuzione dei consumi di vino e spumanti che nel 2020 fanno registrare un crollo fuori casa del 40%, per una perdita complessiva di quasi 1,4 miliardi di euro. Ma i mancati introiti riguarderanno anche altre categorie, oltre alla ristorazione nel suo complesso. Stop a dj, musica dal vivo, karaoke, insomma a tutti gli intrattenimenti che venivano messi in campo nella serata del 31 dicembre, in attesa di celebrare l’arrivo dell’anno nuovo. —
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