Capodanno a Gorizia, vietati botti e petardi
Sì allo spettacolo pirotecnico in piazza Vittoria. No al lancio di petardi e fuochi d’artificio da parte dei privati.
È questa la salomonica soluzione presa dal Comune di Gorizia dopo la petizione con centinaia di firme lanciata da una commerciante di via Carducci, cui ha fatto seguito un’interpellanza del Movimento 5 stelle. Il sindaco Ettore Romoli ha, infatti, firmato un’ordinanza in cui si regolamenta la materia. «Ci siamo trovati subito d’accordo sulla necessità di mettere un freno all’utilizzo dei petardi che infastidiscono le persone e terrorizzano gli animali. Altra cosa - spiega il primo cittadino - è lo spettacolo pirotecnico di piazza Vittoria, una forma di intrattenimento che in questi anni è stata molto gradita e che, anche per questo motivo, non cancelleremo. Peraltro, i fuochi d’artificio non costeranno nemmeno un’esagerazione: andremo a spendere 6, 7mila euro, non di più. L’ordinanza che ho appena firmato è perfettamente in linea con altre applicate in più di 1.200 Comuni d’Italia».
Ma entriamo nello specifico del provvedimento che ricorda come la celebrazione del Capodanno comporta «l’impiego di materie esplodenti che in taluni casi potrebbe avvenire anche direttamente nelle aree pubblica». Ebbene, «l’accensione di fuochi artificiali e razzi - si legge nell’ordinanza numero 76 - costituisce, in genere, motivo sia di disturbo che di potenziale pericolo per le persone presenti nonché causa di possibile deturpamento o danneggiamento di cose. Peraltro, le esplosioni di tali artifici, con conseguente propagazione di rumori e fiamme, possono causare grave disturbo agli animali da affezione».
Fatte queste premesse, il provvedimento impone dalle 18 del 31 dicembre alla fine dei festeggiamenti del Capodanno il «divieto assoluto a chiunque di accendere, sparare, lanciare e fare uso di fuochi artificiali, giocattoli pirici e materie esplodenti in genere». «Le forze di polizia hanno la facoltà di allontanare dalle eventuali aree interessate da festeggiamenti chiunque sia sorpreso recare con sè alcune delle materie sopra descritte. I divieti - si legge ancora nell’ordinanza - non si applicano nei confronti dei responsabili e degli organizzatori della manifestazione per quanto regolarmente autorizzato dalle competenti autorità di pubblica sicurezza». Cosa si rischia? «Fatti salvi i casi in cui il fatto costituisca reato, le violazioni alla presente ordinanza sono punite con una sanzione amministrativa da 50 a 300 euro».
Restano un paio di perplessità. Perché limitare l’ordinanza al 31 dicembre? I petardi lanciati il 29, il 30 dicembre o l’1 o il 2 gennaio non terrorizzano comunque gli animali? E poi, chi controllerà (e come controllerà) che non vengano accese materie esplodenti o razzi? E volendo cercare, come si suol dire, il pelo nell’uovo: non crediamo che gli stessi animali faranno i salti di gioia per i fuochi d’artificio “istituzionali” lanciati in piazza Vittoria.
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