Caos-tasse. Esatto: ore di vana attesa, triestini inferociti
Se qualcuno pensava che il caos tributi in città si fosse esaurito con dicembre, in coincidenza con le scadenze della terza rata della Tares e di quella sull'Imu per le seconde case, si sbagliava di grosso. I cittadini continuano a prendere letteralmente d'assalto gli sportelli della sede di Esatto in piazza Sansovino. Ieri erano una cinquantina le persone in coda già ben prima dell'orario di apertura. L’afflusso è continuato per l’intera giornata, con un numero di presenze complessivo che si è attestato intorno a quota 600. Inevitabilmente allungati anche i tempi di attesa: in media quasi tre ore di attesa prima del proprio turno, per ottenere finalmente le informazioni richieste. Intorno a mezzogiorno, per fare un esempio, quando erano trascorse tre ore dall'apertura degli sportelli, il distributore automatico erogava il biglietto numero 270, mentre in quello stesso momento veniva servito l'utente numero 95: quasi 200 tagliandi di attesa. Una vera e propria odissea senza fine.
Ma perché tutto questo? Sostanzialmente per una serie concomitante di fattori: innanzitutto entro fine mese corre l'obbligo della comunicazione di eventuali variazioni di residenza avvenute nel corso del 2013 ai fini del conteggio della Tares. A questo si aggiunge il saldo della stessa imposta sui rifiuti, previsto inizialmente per la fine di febbraio, ma di fatto prolungato ad aprile. Come se non bastasse, in questi giorni sono state spedite da parte di Esatto circa 13 mila ingiunzioni che si riferiscono a mancati o incompleti pagamenti della tassa sui rifiuti per l'anno 2012, che devono essere saldate entro trenta giorni dal recapito dell'avviso e che peraltro riguardano anche appartamenti vuoti o comunque sfitti. Senza contare i dubbi e le richieste di delucidazioni che arrivano sul fronte Imu, sia da parte di chi possiede più abitazioni con relative pertinenze, sia da parte di chi è tormentato dalla cosiddetta mini-Imu sulla prima casa che però - va ricordato - a Trieste non è dovuta, al contrario di quanto succede in altri comuni. Dunque un caos totale, destinato peraltro ad aumentare nei prossimi mesi, quando scatterà l'ennesima rivoluzione sui tributi con il caleidoscopio di Tari, Tasi e Iuc.
E intanto monta la rabbia degli utenti. «Non ci capisco più niente - esclama Michele -. A dicembre mi sono fatto calcolare e ho pagato sia la Tares che l'Imu: adesso scopro che i conteggi erano errati e che ho versato più del dovuto. Mi sembra tutto così assurdo e incredibile». C'è anche chi ormai ha messo le tende in piazza Sansovino: «È la terza volta in poche settimane che vengo qui e mi hanno già detto che non sarà nemmeno l'ultima - sbotta Marino -. C'è sempre qualche documento nuovo da presentare: intanto perdo un sacco di tempo e sono costretto a chiedere permessi sul lavoro». Non manca chi ha già perso la pazienza: «Ho duecento persone davanti - si infuria Irene -. Se pensano che abbia ore da buttare via si sbagliano di grosso: non si rendono conto che andando avanti di questo passo, stanno sfiorando il ridicolo».
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