Caos mense scolastiche, i genitori bussano in Municipio a Trieste

TRIESTE L’ultimo sciopero delle dipendenti Dussmann ha stimolato la nascita dei “Comitati mensa riuniti”, una realtà che unisce appunto i comitati mensa presenti nella maggior parte di materne e nidi. «In questo momento di legittima agitazione del personale, la Dussmann non è stata in grado di fornire un servizio adeguato e il Comune non è stato in grado di “proteggere” i suoi cittadini più piccoli», scrivono i genitori riuniti nel nuovo sodalizio in una lettera inviata nei giorni scorsi ai dirigenti comunali e all’assessore all’Educazione, Angela Brandi. «Abbiano deciso di fare fronte comune e pretendiamo di essere ascoltati - spiegano le rappresentanti - perché seduti al tavolo delle trattative ci sono tutti fuorché chi usufruisce del servizio e chi lo paga». La rabbia dei genitori dei “Comitati mensa riuniti”, che sottolineano la loro solidarietà alle lavoratrici delle mense comunali, a fine marzo quando, in concomitanza con lo sciopero, ai piccoli alunni sono stati erogati “pasti di emergenza” che i genitori definiscono «di qualità scadente e non idonei all’età dei bambini». Non solo: in molti casi, leggendo la testimonianza dei padri e delle madri, «sono venuti a mancare i pasti riservati ai bimbi che soffrono di determinate allergie e necessitano di diete speciali».
«Diciamo basta alla consegna di quel tipo di pasti, fuori dagli orari utili per il consumo, per mancanza del personale addetto alla distribuzione», scrivono nella lettera indirizzata al Comune. «Basta ai digiuni forzati dei bambini - aggiungono - e ai pranzi consumati in fretta a causa dei tagli sulle ore delle addette mensa». I “Comitati mense riuniti” chiedono pertanto un’idonea gestione delle “emergenze” con una regolamentazione dei menù da servire nelle giornate di sciopero. «Seppur in emergenza devono essere adeguati ad età e competenze dei bambini e rispondenti ad elevati requisiti di qualità». Il 31 marzo ai bimbi di tre anni erano stati somministrati omogeneizzati e mousse di frutta. Decisione per nulla gradita da genitori e bambini che, nella maggior parte dei casi, hanno portato a casa intatto il sacchetto con il pranzo. «Vanno rispettati i pasti stabiliti inclusa la merenda - sostengono - e tutte le diete speciali, non solo alcune». I genitori pretendono anche lo «storno del costo dei pasti delle due giornate di sciopero, per inadempienza, e di eventuali pasti futuri, se analoghi ai precedenti», scrivono riferendosi alle giornate di sciopero del 2 e del 31 marzo scorso.
«Ci affianchiamo inoltre alle lavoratrici Dussmann - scrivono - nella richiesta di condizioni lavorative idonee a fornire un servizio adeguato ai nostri bambini». Vista l’imminente presentazione di un nuovo piano industriale da parte di Dussmann e la difficoltà delle trattative tra Comune e l'azienda, aprile si preannuncia insomma un mese “caldo” a livello sindacale. E i genitori ora preannunciano che questa volta non staranno a guardare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo