Caos Isee, i Caf invocano la maxiproroga

Incontro-chiave venerdì con la giunta e i vertici di Anci, Upi e Inps. L’obiettivo dichiarato è lo slittamento a fine ottobre
Secondo le elaborazioni dei Caf i tempi di compilazione di un modello Isee arrivano anche a 50 minuti
Secondo le elaborazioni dei Caf i tempi di compilazione di un modello Isee arrivano anche a 50 minuti

È un incontro al quale i sindacati arrivano un po’ perplessi: «Speriamo non sia il solito appuntamento nel rispetto delle formalità burocratiche e non dei cittadini». Temono «lo scaricabarile» tra Regione e comuni. E certificano, una volta ancora, «il rischio concreto che 45mila persone in regione restino senza l’attestato Isee nel corso del 2015». La richiesta? «Proroghe serie, non fittizie, dei termini per i bonus socio-assistenziali».

La notizia di inizio settimana è che Debora Serracchiani, presenti anche Maria Sandra Telesca e Loredana Panariti, assessori alla Protezione sociale e Lavoro, convoca venerdì a Trieste, in piazza Unità, Cgil, Cisl e Uil, oltre a tutti i Caf della regione, i presidenti dell’Anci Mario Pezzetta e dell’Upi Pietro Fontanini, e il direttore dell’Inps Fvg Rocco Lauria, per fare il punto sull’emergenza Isee.

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L'assessore alle Politiche sociali Laura Famulari durante un sopralluogo a Casa Serena nel 2012

Vale a dire sull’impossibilità, così sostengono da settimane i Centri per l’assistenza fiscale del Friuli Venezia Giulia con la coda allo sportello, di rispondere all’assalto dei cittadini interessati al documento che consente di accedere ai benefici pubblici in materia di welfare. Il tavolo è appunto a fine settimana. Ma, sin d’ora, la controparte della giunta pianta i paletti «visti i numeri che confermano le nostre difficoltà a gestire le domande in assenza di proroghe serie da parte della Regione», afferma Emanuele Iodice della segreteria della Cigl Fvg.

Stando alle elaborazioni dei Caf di Cigl, Cisl e Uil (54.780 pratiche gestite nel 2014 su un totale di circa 100mila in Fvg), e tenendo conto di tempi di lavoro che passano da 30 a 50 minuti a causa della riforma governativa dell’Isee, la fotografia aggiornata parla di una previsione di 45mila documentazioni “scoperte”, tenendo anche conto del lavoro aggiuntivo imposto dalla partita dell’esenzione dal superticket sanitario (anche in questo caso serve l’attestato) in partenza dal primo maggio.

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«L’attività che saranno in grado di portare avanti i Caf nei prossimi mesi è nettamente insufficiente rispetto alla domanda da parte dei cittadini», sottolinea una volta ancora Iodice, ribadendo che servirebbero «24 unità a tempo pieno in più rispetto all’esistente» e augurandosi che «Regione, province, comuni e Inps siano consapevoli che stiamo parlando di un disagio reale che coinvolgerà nel 2015, se non si danno risposte, decine di migliaia di cittadini del Friuli Venezia Giulia».

Di qui la reiterata sollecitazione all’organizzazione di sportelli all’interno di alcuni uffici pubblici, in affiancamento ai Caf. E, nel contempo, la proroga almeno fino a fine ottobre delle scadenze, «l’unico modo per avere tempo sufficiente a organizzare il territorio». Non possono bastare, incalza ancora la segreteria della Cgil, gli interventi della giunta Serracchiani e del Consiglio regionale che hanno prorogato di un mese (dal 31 marzo al 30 aprile) il tempo massimo per presentare l’Isee con cui chiedere il contributo per l’acquisto di libri di testo, trasporto agevolato e borse di studio, approvato una norma che salva 172 domande sulla prima casa messe in fila tra gennaio e febbraio di quest’anno, dato il via libera allo slittamento dal 31 maggio al 31 luglio del termine per la presentazione da parte dei comuni delle domande di contributo per il sostegno agli affitti.

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La compilazione di un modello Isee

I Caf, dice ancora Iodice, «non possono passare per i responsabili dei disservizi o peggio per quelli che fanno perdere un beneficio al cittadino». È invece la Regione «che ha un ruolo fondamentale sulle proroghe, e non solo su quelle di sua diretta competenza, che sono comunque molte».

Ci sono infatti scadenze, prosegue il sindacalista della Cgil, «che solo formalmente decide il Comune, dato che è la Regione a stabilire le date entro le quali il sindaco deve tassativamente presentare a Trieste il rendiconto. Per esemplificare, «se il Comune si trova a dover rendicontare entro luglio, non può di sua iniziativa far slittare la scadenza all’autunno». Di qui l’auspicio che venerdì «non si presenti solo Pezzetta, ma anche i primi cittadini dei comuni maggiori».

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