Caos distanze a Grado ma la Git lascia i 5 metri tra gli ombrelloni

GRADO Corsa ai lavori di preparazione e distanziamento degli ombrelloni alla Git e negli altri stabilimenti di Grado con l’incubo e il caos delle direttive sulle misure di “sicurezza”. Nella spiaggia principale della Git la sistemazione delle piantane per gli ombrelloni è già stata fatta prevedendo una distanza di 5 metri uno dall’altro. Questo, dopo tante sollecitazioni, era stato precisato a livello nazionale. Ora invece, a quanto pare, la Regione diminuisca la distanza fino a 3,5 metri, quasi la stessa distanza che c’era nella scorsa stagione (3 metri).
Un lavoro di preparazione accurato, quello della Git che, per bocca del suo amministratore unico, Alessandro Lovato, assicura che il lavoro sin qui fatto non andrà assolutamente perso, perché sarebbe un’assurdità. «Offriremo così – dice – almeno in una parte della spiaggia, ancor maggiore sicurezza». Il lavoro preparatorio sin qui fatto non interessa ovviamente solo la spiaggia gestita dalla Git ma anche gli altri stabilimenti balneari dell’isola, da quelli della Costa Azzurra a Pineta a quelli del tratto libero della spiaggia principale che si sviluppano fra fine concessione Git in direzione pineta.
Il clima di incertezza su tutto quanto riguarda la preparazione delle spiagge per rispettare le misure anti-Covid 19, già in notevole ritardo rispetto agli anni passati, dunque continua. La Git proseguirà nell’allestimento e, come ha ribadito Lovato a margine dell’incontro di ieri mattina, con l’inizio del mese di giugno pensa che tutto sarà definito a puntino. Ieri mattina, all’ingresso principale della spiaggia c’è stato una sorta di incontro d’avvio della stagione ma non l’inaugurazione vera e propria che Lovato avrebbe voluto fare. A differenza di quanto è sempre avvenuto negli anni passati, anche a causa dell’emergenza, è stata quantomeno posticipata. «Spero si possa fare il 25 giugno in occasione dell’anniversario, il 128°, della nascita della spiaggia», ha detto Lovato aggiungendo che se anche se non ci dovesse essere l’inaugurazione ufficiale, la Git organizzerà in ogni caso per quel giorno una festa di compleanno.
L’incontro è stato incentrato dalla Git sui ringraziamenti al sindaco di Treppo Ligosullo, Luigi Cortolezzis, che ha donato quattro fioriere, due grandi e due piccole, realizzate con il legno degli alberi abbattuti lo scorso anno dalla tempesta Vaia. Il sindaco delle località carniche ha semplicemente affermato che il dono vuol essere un messaggio di positività e la dimostrazione della vicinanza della sua gente che a Grado ha anche degli appartamenti dove viene in vacanza.
È stata annunciata inoltre la diffusione del video che due ditte di Pordenone hanno realizzato e donato per far vedere come la stessa Git e la gente di Grado si sia data da fare in questi due mesi di corona-virus. «Siamo nati per vivere ma anche per rinascere», ha detto in conclusione Lovato prendendo come spunto le parole di Pablo Neruda: «Nascere non basta, è per rinascere che siamo nati».
L’incontro di ieri, dinnanzi a pochissime persone, poco più che una decina, poiché non c’erano stati inviti ufficiali ed era già stata resa la notizia che non ci sarebbe stata l’inaugurazione ufficiale, ha visto anche l’intervento dei rappresentanti del Comune.
«La tempesta Vaia, l’acqua alta, il coronavirus... non ci siamo proprio fatti mancare niente», ha esordito il sindaco di Grado, Dario Raugna che è intervenuto all’incontro assieme al vice e assessore al turismo Matteo Polo. Quest’ultimo ha evidenziato in particolare le iniziative a carattere promozionale che si stanno definendo con Promoturismo che sono necessarie per far riprendere le prenotazioni.
Il sindaco ha invece fatto riferimento alle difficoltà del momento pensando ai prossimi tre mesi di lavoro che se non saranno tali metteranno in crisi tanta parte di Grado poiché tanti vivono solo di lavoro stagionale. Se dovesse andar male anche questo periodo stagionale, dovranno passare davvero tanti altri mesi, fino ad arrivare alla stagione 2021, per cercare di risollevarsi. Ma intanto le difficoltà aumenterebbero a dismisura. «A Grado – ha aggiunto Raugna – non è facile come a Monfalcone: apre la Fincantieri e si va avanti. Qui la situazione è diversa». —
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