Caos bollette a Gorizia, i conti non tornano più

Centinaia di persone imbufalite assediano gli sportelli dopo il passaggio da isogas a Eni: «Cifre sproporzionate ai consumi». La beffa del deposito cauzionale
L'assedio degli utenti agli sportelli dell'Eni (Bumbaca)
L'assedio degli utenti agli sportelli dell'Eni (Bumbaca)

GORIZIA E' caos bollette a Gorizia e dintorni. Ancora, e sempre per effetto del passaggio di mano tra Isogas ed Eni avvenuto all'inizio dell'estate. Quanto accaduto nei mesi scorsi, con i disagi legati all'incertezza ed al “pasticcio” della richiesta dei dati catastali per un errore di comunicazione, era per i poco meno di 50mila utenti isontini passati sotto la nuova gestione solo l'antipasto di quanto sta avvenendo ora. Già, perché dopo l'estate in questi giorni nelle cassette della posta stanno comparendo le nuove bollette del gas, le prime con Eni, e i conti non tornano quasi a nessuno.

Isontino, Eni chiede i dati catastali, è il caos
Un utente mentre chiede ragguagli negli uffici del Eni (Bumbaca)

C'è chi lamenta prezzi gonfiati, chi non capisce le voci di costo, chi ha atteso invano rimborsi a cui è convinto di aver diritto. In tanti, tantissimi, comunque, protestano. Carte alla mano, facendo la fila agli sportelli del vecchio gestore Isogas di via 9 Agosto – dove oggi resta però solo Est Più, per l'energia elettrica -, letteralmente assediati da centinaia di richieste di chiarimento ogni giorno, o telefonando al numero verde di Eni. Ma anche sfogando la loro frustrazione sui Social Network (la pagina “Sei di Gorizia se...” è piena di commenti tra l'incredulo e l'indignato) o chiamando e visitando la nostra redazione. La costante è l'assoluto disorientamento a fronte di una novità caduta dall'alto. A dicembre 2013 Eni ha acquisito infatti la totalità delle quote aziendali di Est Più Spa, e dal primo giugno scorso è subentrata ufficialmente nei contratti di fornitura del gas.

Poca chiarezza Cosa manca, secondo i cittadini arrabbiati? Trasparenza, innanzitutto. Nel modo in cui vengono calcolati consumi (spesso giudicati eccessivi rispetto all'effettivo utilizzo del gas) e addebiti. Esemplare è il caso presentato dal consigliere provinciale Franco Zotti, che mostra due bollette di altrettanti suoi conoscenti: a fronte di consumi identici (58 metri cubi) il primo paga 72 euro, il secondo poco più di 75.

Gas, scoppia il caso-bollette importi più alti dei consumi

C'è poi anche chi si è visto recapitare una bolletta più salata per la seconda casa, dove però non viene mai utilizzato il gas, rispetto a quella per la prima casa, quotidianamente abitata, a fronte di consumi “stimati”, sentendosi dire poi dal servizio clienti che avrebbe dovuto comunicare per tempo ad Eni di non utilizzare la seconda utenza. Ma ciò che fa più arrabbiare è il deposito cauzionale, ciò che sta sotto la voce “oneri diversi”: si va dai 30 ai 150 euro (anche in questo caso senza un criterio chiaro), ed è quanto viene addebitato una tantum, assieme a due euro aggiuntivi di bollo, per l'apertura del nuovo contratto a chi non si avvale dell'addebito diretto della bolletta sul conto corrente bancario o postale. Lo prevede la legge, ma “dato che il passaggio al nuovo gestore è stato imposto ai cittadini non lo si poteva considerare una prosecuzione di contratto?

Elettricità' Non c'è comunque solo il gas a far ammattire i goriziani, in questi giorni. C'è chi ha ricevuto due bollette dell'energia elettrica (in questo caso da Est Più) nello stesso giorno «La prima chiedeva di pagare oltre 500 euro, per il quarto bimestre dell'anno, la seconda annunciava un rimborso oltre 350 euro – racconta Manuela -. Possibile che debba essere così complicato? E penso soprattutto alle decine di anziani spaventati e smarriti in fila agli sportelli».

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