Cantine aperte, l’assalto dei 200mila

Molti i giovani tra i degustatori provenienti anche dal Veneto, Austria e Slovenia. Oltre 70 le iniziative collaterali
Bumbaca Gorizia 29_05_2011 Cantine Aperte S. Komjanc - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 29_05_2011 Cantine Aperte S. Komjanc - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

di Stefano Bizzi

CORMONS

Una domenica di sole, non eccessivamente calda, ha favorito Cantina Aperte, la manifestazione enoturistica, che ha richiamato nelle 103 aziende vitivinicole della regione non meno di 200mila persone, di cui ben il 40% da fuori regione. «Siamo felici dell’ottimo riscontro di Cantine Aperte, che ha una formula collaudata e molto amata dal pubblico - ha detto Elda Felluga, presidente Mtv Fvg -. Quest’anno siamo riusciti a fare il miracolo. Cantine e sponsor ufficiali sono il sostegno della manifestazione, ma ci auguriamo di avere risposte dalle istituzioni nel prossimo futuro per poter proseguire il nostro progetto e sviluppare i nostri eventi, che sono una grande risorsa per tutto il territorio». Cantine aperte è l’evento primaverile di maggiore richiamo per il turismo enogastronomico, traino dello sviluppo turistico in senso lato, che coinvolge in un unico week end le aziende vitivinicole, gli agriturismo, i ristoranti, i B&b e gli alberghi della regione. Grazie alle numerose iniziative collaterali organizzate nelle cantine, ben 70 eventi che spaziano dallo sport alla cultura, dalla cucina all’arte, è stato offerto al pubblico un’opportunità unica di vivere il territorio del Friuli Venezia Giulia. Un’edizione dunque in linea con quella dello scorso anno. La nota positiva viene in ogni caso dalla maggior presenza di giovani nella fascia di età compresa tra i 20 e i 30 anni, segno che la cultura del buon bere e del bere consapevole si sta diffondendo sempre più anche tra i ragazzi che sanno o vogliono imparare a distinguere la qualità dei prodotti. Nell’Isontino sono stati 29 i produttori che hanno aperto le loro porte ai visitatori. La parte del leone l’hanno fatta le cantine del Collio, da San Floriano del Collio (otto), Cormons e Dolegna (cinque a testa), da Mossa (tre) e da Farra (due). Un’azienda sola invece per Capriva, Gradisca, Mariano, Oslavia, Sagrado e San Canzian. Calice d’ordinanza al collo, i “cantinieri” hanno affollato le aziende fin dalla mattinata anche se il maggior affollamento si è registrato nel pomeriggio. A San Floriano il vino è andato a braccetto con le ciliegie. Non è stato raro vedere persone posteggiate al bordo della strada per coglierne dagli alberi cresciuti in prossimità della carreggiata e sono stati diversi anche i produttori che le hanno offerte ai propri ospiti come è successo da Draga. I saliscendi del Collio sono stati frequentati da auto e pullman in arrivo anche dal Veneto, dall’Austria e dalla Croazia, oltre che dalla Slovenia. Pienone a Villa Russiz di Capriva seppure con una lieve flessione rispetto alla passata edizione. Pienone anche alla Cantina Produttori di Cormons dove alle 16.30 si è doppiata quota 1000 degustazioni e dove è stata allestita una mostra di Cuberli con, tra gli altri, un quadro realizzato con dei tappi di vino che ricreano il Friuli Venezia Giulia. Molto apprezzato anche l’abbinamento dei vini bianchi e spumanti con il fritto di pesce proposto dai pescatori di Marano lagunare. «Ci sono più giovani e un po’ meno stranieri rispetto al passato – conferma Giuseppe Soini, direttore commerciale e del marketing della Cantina – forse in questa formula al pubblico dovremmo cominciare a proporre anche qualcosa di nuovo». Soddisfatto invece a Farra il direttore di Borgo Conventi: «Noi abbiamo lavorato molto bene - nota Paolo Corso -, con il primo pullman già da noi alle 10 di mattina, e con un flusso di persone costante e senza confusione che è andato avanti per tutto il resto della giornata. In ogni caso il dato positivo è che è stata tutta gente preparata e interessata a capire. Si è trattato di persone pronte ad ascoltare come si fa il vino e non certo di persone che venivano in cantina solo per bere».

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