Cantiere navale fermo a Monfalcone: sciopero di 4 ore alla Fincantieri

Massiccia adesione allo sciopero indetto in via unitaria dalle sigle Fiom, Fim e Uilm

Tiziana Carpinelli
Braccia incrociate per i cantierini di Monfalcone lunedì mattina, 14 aprile
Braccia incrociate per i cantierini di Monfalcone lunedì mattina, 14 aprile

 

Produzione ferma, fin dalle primissime ore del mattino di oggi, lunedì 14 aprile, allo stabilimento Fincantieri di Monfalcone, per la massiccia adesione allo sciopero indetto in via unitaria dalle sigle Fiom, Fim e Uilm.

 

Cantierini in sciopero lunedì 14 aprile a Monfalcone
Cantierini in sciopero lunedì 14 aprile a Monfalcone

Il programma

Un’astensione per le prime quattro ore di lavoro nei turni giornalieri (ingressi alle 6, 7 e 8) e le ultime quattro per i secondi turni, notturni (inizio scaglionato alle 13.30, 14 e 22). La protesta s’inserisce sul solco del rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, di cui si discute da 9 mesi ormai: i sindacati, come riportato da un volantino, ritengono «inaccettabile» l’atteggiamento di Federmeccanica e Assistal e chiedono nello specifico che «si apra perlomeno un tavolo di trattativa».

Di qui il presidio della portineria e la produzione ferma, con bandiere sventolanti e piazzale gremito a Panzano già dalle 6, quando ancora è buio. Quegli operai, i primi chiamati al lavoro, entreranno solo alle 10, in una giornata di astensione destinata a condizionare pesantemente la produzione.

Cantierini in sciopero lunedì 14 aprile a Monfalcone
Cantierini in sciopero lunedì 14 aprile a Monfalcone

I motivi dello sciopero

«Le motivazioni dell’astensione sono chiare – spiega Andrea Holjar, delegato rsu della Uilm –: il salario, che vede gli operai alle prese con una perdita del potere d’acquisto, in Italia, oltre l’8%, la sicurezza, con tre morti sul lavoro al giorno, un dato intollerabile, e la riduzione dell’orario di lavoro, attualmente modulato su un sistema che risale agli anni ’80, mentre nel frattempo il mondo è cambiato». «È ora – scandisce – di mettere al centro la qualità della vita».

Concorde Luxich, collega della Fiom: «Assistiamo a una progressione della mobilitazione, ma in un Paese industriale siamo qui paradossalmente a chiedere un tavolo che ancora non c’è. Lo sciopero dimostra che lavoratrici e lavoratori di questo cantiere hanno voglia di avere il contratto nazionale. Proseguiremo finché non l’otterremo».

E quindi Michele Zoff della Fim Cisl: «L’adesione è stata significativa e ha visto anche l’appalto fuori dal cantiere, grazie anche all’aiuto delle rsu delle aziende più grandi dell’appalto». È lo stesso Zoff a rimarcare la colonna di tir appena fuori dai varchi, che si distende su centinaia e centinaia di metri.

 

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