Canoni “incagliati” L’allarme dell’Ater
Il direttore Ius: «Manca il 40% delle risposte al censimento per determinare gli affitti 2018-2019. Serve una proroga»
Lasorte Trieste 31 01 05 - Piazza Foraggi - sede ATER
Il modello Isee finisce ancora una volta per incagliare Ater, che invoca l’intervento della Regione. In ballo ci sono le risposte al censimento per i canoni e le domande di accesso di migliaia di persone. Il direttore generale dell’Ater di Trieste, Antonio Ius, spiega che i fronti aperti al momento sono due. Il primo è il censimento redditi: «Ovvero la raccolta delle certificazioni Isee per la determinazione dei canoni del biennio 2018-2019», precisa. Dei circa 11mila utenti dell’Ater, solo il 60% ha presentato la documentazione necessaria: «Abbiamo raccolto 6mila 300 dichiarazioni. Ce ne mancano ancora 4mila 500», dice Ius. Il problema è che la chiusura dei termini arriverà a stretto giro, il 31 ottobre. «La preoccupazione che abbiamo è che le difficoltà delle famiglie nell’ottenere l’Isee in tempi utili sia la ragione più probabile del dato», secondo Ius. Anche le sigle degli inquilini confermano la sua tesi, come vedremo più avanti.
L’altro fronte dell’Ater, il cui termine ultimo è il prossimo 30 novembre, è quello delle domande di partecipazione all’edilizia pubblica: «Complessivamente abbiamo raccolto poco più di 2mila domande», spiega il direttore generale. Non si sa quanti possano essere i potenziali richiedenti, ma un raffronto con gli ultimi dati disponibili fa sospettare che anche in questo caso le farraginosità dell’Isee abbiano pesato: «Nel 2013 avevamo raccolto oltre 5mila domande in tutta la provincia di Trieste. Immaginiamo che anche questa volta si possa arrivare attorno alle 4-5mila. Se però il cittadino non riesce a produrre la domanda per tempo bisogna trovare dei rimedi».
Lunedì la dirigenza Ater si incontrerà con la Direzione centrale infrastrutture e territorio della Regione per affrontare ambo gli aspetti: «Almeno per quel che riguarda il censimento - dice Ius -, il ragionamento non riguarda solo Trieste ma tutte le quattro Ater del sistema regionale. Proveremo a trovare delle soluzioni. Questa situazione di criticità, d’altra parte, ci è stata segnalata da più parti e non possiamo ignorarla».
Ma dove sta il problema? L’incapacità del sistema Isee di produrre tempestivamente le certificazioni a tutti i richiedenti investe i Caf sovraffollati, i patronati e l’Inps. Ma quali saranno i rimedi immediati? «La risposta più probabile per il censimento è una proroga dei termini - commenta il direttore -. Il problema è che, più ci si avvicina alla fine dell’anno, più diventa urgente». Ai primi giorni di gennaio 2018, infatti, l’Ater dovrà fatturare ai suoi inquilini i canoni per il 2018, che secondo la norma regionale devono essere fissati entro il 30 dicembre. «Non è una questione da poco - precisa Ius - perché impatta sugli equilibri di bilancio dell’ente. Ma confido che ce la faremo anche questa volta».
Quanto alle nuove domande in arrivo, anche in quel caso una proroga dei termini è la soluzione più praticabile, per quanto parziale.
Nel frattempo i segretari provinciali dei sindacati degli inquilini si interrogano su quali possano essere le soluzioni a lungo termine. I segretari di Sunia, Sicet e Uniat, ovvero Renato Kneipp, Giorgio Gortani e Fabio Nemaz, intervengono con un comunicato: «Quello che sta accadendo è una conferma dei timori espressi dai sindacati degli inquilini e un replay di quanto già successo in occasione del precedente censimento, quando la difficoltà di procurarsi l’attestazione Isee impedì di fatto a migliaia di inquilini il rispetto dei termini previsti per la consegna dei moduli, costringendo l’Ater a rinviare di oltre un anno l’aggiornamento degli affitti».
I sindacati si uniscono alle valutazioni di Ater e chiedono la proroga dei termini per ambo i bandi. Aggiungono però una richiesta ulteriore: ovvero che l’ente che impone la presentazione dell’Isee si impegni per renderne possibile l’ottenimento. «Facciamo appello agli organi competenti affinché non solo deliberino le necessarie proroghe, ma trovino nel contempo le dovute soluzioni organizzative, istituendo sportelli pubblici dedicati al rilascio dell’attestazione Isee».
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