Cani sugli autobus Guerra tra padroni e Trieste Trasporti

Consentiti solo quelli piccoli, ma il regolamento comunale prevede anche la taglia media. Omero: norma da rispettare
Di Laura Tonero

È battaglia tra proprietari dei cani e Trieste Trasporti. A differenza che in altre città d’Italia - da Roma a Milano - sugli autobus della nostra città non è ammesso in alcun modo trasportare cani di taglia media. Tanto per fare un esempio: se si ha con sé un beagle, un fox terrier o un cocker la porta dell’autobus resta sbarrata. E i padroni di animali restano arrabbiati.

Il regolamento di vettura dei mezzi della Trieste Trasporti, approvato dalla Provincia nel 2005, recita infatti: «È autorizzato l’accesso e il trasporto dei cani guida che accompagnano i non vedenti, e di animali domestici di piccola taglia sistemati in apposito contenitore delle dimensioni dei normali colli già ammessi (25x30x50), che impedisca loro qualsiasi contatto con l’esterno».

È inoltre ammesso il trasporto di un solo contenitore con animali per passeggero, e di non oltre due contenitori con animali per vettura.

Dunque già a un cane di nove chili, impossibile da sistemare in una gabbietta alta 30 centimetri, è proibito salire sul mezzo pubblico. C’è però una contraddizione che rende perplessi i proprietari dei cani. Il regolamento per la tutela e il benessere degli animali introdotto da anni dal Comune impartiva alla Trieste Trasporti indicazioni diverse. L’articolo 19, che detta le normative per l’accesso degli animali su bus e taxi, specifica che è «consentito l’accesso degli animali di media o piccola taglia su tutti i mezzi di trasporto pubblico operanti nel Comune di Trieste». Il regolamento specifica ancora che è obbligatorio l’uso del guinzaglio e della museruola.

«Trieste Trasporti sta disattendendo le indicazioni del Comune», sottolinea Fabio Omero, assessore comunale allo Sviluppo economico che, in qualità di capogruppo del Partito democratico nel periodo in cui avvenne la stesura del regolamento, si spese personalmente per l’introduzione di quella postilla relativa al trasporto degli animali sugli autobus. «Se devo essere sincero non sapevo che a tutt’oggi fosse proibito trasportare un cane di taglia media sulle vetture – ammette Omero – ma adesso faremo in modo che le indicazioni date dall’amministrazione municipale vengano rispettate».

«Che io sappia non sono previste delle novità in merito – sostiene invece Pier Giorgio Luccarini, direttore della Trieste Trasporti – ci atteniamo a direttive regionali e nazionali che tengono conto di vari fattori, compreso il fatto che qualche viaggiatore potrebbe per esempio essere allergico al pelo del cane».

Eppure, se si va a guardare come la vicenda cani e bus viene gestita in altre città italiane, le cose cambiano. L’Atac, la società che gestisce il trasporto pubblico a Roma, ammette sulle proprie vetture - previo pagamento del biglietto a tariffa ordinaria - i cani di taglia piccola e anche media purché siano muniti di guinzaglio e museruola. L´accesso a chi viaggia assieme ad animali è consentito dalla parte posteriore delle vetture ed al primo ed ultimo vagone della metropolitana.

A Milano il Comune nel 2002 ha modificato il regolamento decidendo di ammettere sui mezzi di trasporto pubblico dell’Atm in servizio nell’area urbana anche i cani di taglia media, purché anche in questo caso muniti di museruola e guinzaglio. L’accesso ai cani è però vietato nelle ore di maggior traffico, ossia dalle ore 7.30 alle 9.30 e dalle ore 17.30 alle 20.30.

A La Spezia è consentito anche il trasporto di cani di grossa taglia, ma tenuti saldamente a guinzaglio corto dietro pagamento di un biglietto a tariffa ordinaria, e soltanto nelle fasce orarie da inizio servizio alle 7 e dalle 20 a fine servizio.

Insomma, città che vai regolamento che trovi. E nel Comune di Trieste dove vivono circa 17.500 cani, a quelli un po’ in carne o con un altezza leggermente superiore ai 25 centimetri le porte degli autobus restano sbarrate.

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