Cane ucciso dal veleno. Valmaura e dintorni “sotto osservazione”
Letale un boccone mangiato durante una passeggiata. Nei mesi scorsi un altro caso e due trappole nella zona

TRIESTE La morte per sospetto avvelenamento del jack russell Rocky, avvenuta martedì pomeriggio, accende i riflettori attorno alla zona di Valmaura dove, da alcuni mesi, si registra la volontà di qualcuno di fare del male alle povere bestiole che vivono o passeggiano in zona.
Come confermano dal canile sanitario di via Orsera, infatti, lo scorso giugno un cane è morto dopo aver ingerito un boccone avvelenato in via Valmaura. Il 30 luglio scorso, sempre in via Valmaura, è stata trovata un’esca che, analizzata, è risultata avvelenata. Così come, quella rinvenuta a novembre 2018 che, analizzata, è risultata un boccone di carne al quale era stato aggiunto del metaldeide, un lumachicida. Dunque, che in quella zona ci sia qualcuno senza cuore che vuole fare del male agli animali non è un’ipotesi ma un dato di fatto. Infatti, anche il povero Rocky, di 11 anni, è stato male ed è morto poco dopo una passeggiata in zona, e più precisamente tra via Carpineto, salendo verso Servola, e la discesa di via de Jenner. «Alle 15 è rientrato dalla passeggiata, il tempo di correre dal veterinario e alle 15.40 è morto», raccontano i proprietari disperati, che hanno allevato quel cane fin dai primi vagiti visto che era il cucciolo di un’altra loro cagnolina.
«Ho fatto le dovute segnalazioni per morte da sospetto avvelenamento – conferma
Cristina Murray
, il medico veterinario che ha cercato di salvare Rocky –, ora però attendiamo la conferma dall’esito delle analisi. I sintomi erano chiari – valuta –: vomito emorragico, diarrea emorragica, cianosi, convulsioni, e una repentina morte». Un veterinario che sospetta l’avvelenamento di un animale, ha l’obbligo di fare una segnalazione al Comune e all’AsuiTs. La carcassa o, nel caso il cane non sia deceduto, il contenuto ad esempio dello stomaco vanno inviati all’Ufficio Zooprofilattico di Padova che, nell’arco di una quindicina di giorni, attesterà se si è trattato di avvelenamento o meno. Senza questa prassi, la morte per avvelenamento non rientra tra quelle in evidenza al Comune e all’AsuiTs.
«Già lo scorso anno – sottolinea
Fulvia Ada Rossi
, presidente dell’Ordine dei Medici veterinari di Trieste – avevamo diramato una circolare che rimarcava l’obbligo della comunicazione dei casi di sospetto avvelenamento». Nel 2018 al Comune sono pervenute 12 segnalazioni di sospetto avvelenamento. Una sola – stando ai dati del canile sanitario – ha dato esito positivo. «Il consiglio è di stare molto attenti quando si passeggia con il cane – sottolinea Rossi – perché oltre alle esche, per il fatto che in troppi non raccolgono le feci dei loro cani c’è anche il rischio di patologie gastroenteriche».
L’assessore comunale con delega all’Ufficio zoofilo
Michele Lobianco
, condannando fortemente questi episodi, garantisce che sulla questione l’attenzione dell’amministrazione sarà massima: «Avvierò delle indagini della Polizia locale». Polizia locale che, a sua volta, invita i proprietari dei cani della zona di Valmaura a prestare la massima attenzione, segnalando bocconi sospetti agli organi di polizia. —
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