Cane senza museruola? Padrona e bassotto fatti scendere dal bus

Conducente inflessibile nei confronti della bestiola. Paolo Polli (Apt): «Fatto rispettare il regolamento alla lettera»
La foto del bassotto e il biglietto dell'autobus
La foto del bassotto e il biglietto dell'autobus

GORIZIA Il cane non ha la museruola e il conducente fa scendere la padrona e l’animale dall’autobus nonostante la donna avesse, nel frattempo, già timbrato il biglietto. È la classica storia dove tutti hanno ragione e dove tutti hanno torto e che con un po’ di pazienza e di buon senso si poteva risolvere in pochi minuti senza creare problemi a nessuno. A lamentarsi per il brusco trattamento ricevuto è la signora Adriana Cucchini.

I fatti risalgono a giovedì pomeriggio. La donna racconta che era appena arrivata in treno da Udine quando, alla stazione ferroviaria, è salita con il suo bassotto tedesco Pluto su uno degli autobus della Linea 1. Erano le 16.42. Timbrato il biglietto, si è accomodata su uno dei sedili liberi. Il cane di piccola taglia non aveva la museruola, così l’autista non è partito. Atteso invano che la donna provvedesse, a quel punto il conducente ha preso l’iniziativa. Così racconta la scena la signora Adriana: «Si è girato e volgarmente mi ha detto davanti a tutti: “Mi scusi, ma non posso aspettare che gli metta la museruola”.

Nella borsa ce l’avevo, ho sempre con me la museruola, ma quel suo modo di fare mi ha messo in agitazione e non riuscivo a trovarla. Mi guardavano tutti e mi sono fatta prendere dal panico. Dal momento che stavamo perdendo tempo, mi ha fatto scendere perché lui, diceva, doveva far rispettare il regolamento. Alla fine mi sono messa a piangere e ho dovuto prendere dei calmanti. Per fortuna, uno dei tassisti, vedendo le mie condizioni, si è offerto di accompagnarmi. È stato così gentile che non ha nemmeno voluto i soldi della corsa: ha detto che doveva comunque tornare in centro».

La donna precisa inoltre che in treno nessuno aveva avuto da ridire per la presenza del cane senza museruola: «Non mi hanno chiesto nulla se non il libretto sanitario internazionale per le vaccinazioni». Sul fronte opposto, il presidente di Apt Paolo Polli non può fare altro che allargare le braccia perché se da un lato appare sinceramente solidale nei confronti della signora, dall’altro non può richiamare un autista che fa rispettare alla lettera il regolamento di macchina. L’articolo 4 recita infatti: “È consentito il libero accesso degli animali di affezione sui mezzi del trasporto pubblico di Apt. I detentori di cani sono obbligati a usare sia il guinzaglio che la museruola, a eccezione di quelli destinati all’assistenza delle persone prive di vista. È concesso comunque l’utilizzo del trasportino in alternativa alla museruola. (…) L’animale può essere allontanato, senza diritto al rimborso del biglietto, a insindacabile giudizio del personale aziendale (…)”. Dispiaciuto per quanto accaduto sulla Linea 1 è apparso anche il direttore di esercizio Roberto Bassanese che dice: «Le situazioni andrebbero gestite caso per caso, ma il regolamento è quello e l’autobus è un mezzo di trasporto che deve fare i conti anche con le situazioni contingenti del traffico».

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