Candidati sindaco a Trieste Berlusconi lancia Antonione
Mentre il centrodestra triestino cerca ancora il nome forte, Berlusconi gioca d’anticipo. E, spiazzando più d’uno, "benedice" la candidatura di Roberto Antonione, ex sottosegretario agli Esteri ed ex coordinatore nazionale di Forza Italia. Nei palazzi della politica i boatos sono fortissimi: "Il Cavaliere ha lanciato l’idea di Antonione candidato sindaco di Trieste e ha già sondato più d’uno...". C'è chi non nasconde lo stupore, chi approva, chi assicura: "Giulio Camber non lo permetterà mai"
Roberto Antonione con il Cavaliere
TRIESTE
Silvio Berlusconi apre l'ingarbugliato dossier triestino e trova la risposta. Anzi, più esattamente, trova il futuro candidato sindaco: Roberto Antonione. A sorpresa, mentre il centrodestra autoctono cerca ancora il "nome forte", dopo aver inseguito invano la possibilità del terzo mandato targato Roberto Dipiazza, il premier gioca d'anticipo. E, spiazzante, sponsorizza e benedice il deputato dal curriculum pesante, l'ex sottosegretario ed ex coordinatore nazionale di Forza Italia che conosce da molto tempo, tanto da aver tenuto a battesimo la sua unica figlia, la piccola Roberta.
Lui, il diretto interessato, non si sbilancia: "La scelta del candidato sindaco, come prevede lo statuto, attiene al presidente Berlusconi e all'ufficio di presidenza del Pdl". Ma che succede se la scelta cade su di lui? "Ho sempre cercato di corrispondere alle richieste del partito. E quindi, se mi dovesse eventualmente arrivare una proposta, ragionerò" risponde, prudente, Antonione.
Nei palazzi della politica, però, i boatos sono ormai fortissimi: "Il Cavaliere ha sentito telefonicamente Antonione, e non solo lui..." confidano in consiglio regionale. C'è chi non nasconde lo stupore, chi approva, chi manifesta l'incredulità più totale: "Giulio Camber non lo permetterà mai".
A Roma, però, confermano: "Il premier ne ha parlato con più di un interlocutore. Ha mobilitato ministri e pezzi grossi del partito. E ha consultato anche Renzo Tondo...". Vero? Il presidente della Regione, chiamato in causa, spiega d’aver telefonato a Berlusconi, solo pochi giorni fa, "per discutere di portualità e del progetto Unicredit". Subito dopo, però, ammette d’essersi sentito chiedere un parere sulla candidatura di Antonione: "La mia risposta? Ho detto al premier che è un nome di assoluto prestigio. Ma ho aggiunto che la priorità, in questo momento, è tenere unito il centrodestra".
Tondo non dice di più, ma non serve: la candidatura Antonione deve superare un ostacolo micidiale. Che diranno, infatti, Camber e i camberiani, quelli che a Trieste di fatto controllano un partito già alle prese con la dolorosa scelta di Roberto Menia, a fronte del nome più indigesto di tutti? Il Cavaliere, come gli avrebbe suggerito lo stesso Tondo, riuscirà davvero nella mission impossible di riportare la pace (seppur armata) tra Roberto e Giulio, i due ex amici, poi diventati acerrimi nemici? A Trieste, e non solo, lo scetticismo è alto.
Ma, nella capitale, insistono: "I pacieri si sono messi in moto". E aggiungono che ministri come Sandro Bondi e Franco Frattini, come pure Gaetano Quagliariello, sarebbero già stati coinvolti: "D'altronde la posta è alta. Non possiamo perdere il municipio di piazza Unità". Non solo: aggiungono, sempre in ambienti romani, che la partita del sindaco non è l'unica aperta a Trieste dove "c'è da nominare il nuovo presidente dell'Autorità portuale". Una possibile moneta di scambio? Le voci, ancora una volta, si sprecano: c’è chi dice che quel posto potrebbe andare a un camberiano o a una camberiana di ferro.
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