Cancro alla mammella, l’Sos dell’Andos «Cento malati in più nell’ultimo anno in regione»

L’associazione isontina fotografa l’emergenza. In Fvg 1.450 casi nel 2019, erano 1.350 nel 2018. A Gorizia 15 in più
Il gruppo interdisciplinare di Senologia di Gorizia al completo all’ospedale di Gorizia San Giovanni di Dio
Il gruppo interdisciplinare di Senologia di Gorizia al completo all’ospedale di Gorizia San Giovanni di Dio

GORIZIA. Mettendo il Coronavirus per un attimo da parte, ci sono emergenze sanitarie sui cui non è il caso di abbassare mai la guardia. All’indomani della giornata mondiale contro il cancro (che ricorre il 4 febbraio di ogni anno), il monito viene dall’Andos isontina, fra le prime associazioni locali ad essersi occupata di malati oncologici. La mission dell’associazione, come l’acronimo Andos indica, è sostenere le donne operate al seno. I numeri, d’altronde, sono inequivocabili, specie nella nostra regione.



Il Friuli Venezia Giulia in ambito oncologico vanta un triste primato. Nel 2019 si è confermato come la regione con il tasso d’incidenza tumorale più alto rispetto al resto d’Italia. A dirlo, il nono censimento ufficiale dell’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica, che viene redatto ogni anno in collaborazione con l’Airtum (Associazione italiana dei registri tumori), con Passi (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia), Passi d’Argento e con la Società italiana di Anatomia patologica e di Citologia diagnostica.



Il volume, disponibile in versione online sul sito del Ministero della Salute, evidenzia dunque come, nell’anno appena concluso, in Friuli Venezia Giulia ci si sia ammalati di più che nel resto d’Italia: si contano infatti 716 tumori ogni 100 mila abitanti; mentre la regione con l’incidenza più bassa è la Calabria (559 casi per 100 mila abitanti).

In Fvg la più alta incidenza di tumori in Italia. Il tumore più frequente in Italia è il cancro al seno, che in regione ha visto 100 malati in più solo nell'ultimo anno (2019).
In Fvg la più alta incidenza di tumori in Italia. Il tumore più frequente in Italia è il cancro al seno, che in regione ha visto 100 malati in più solo nell'ultimo anno (2019).


Non solo. Il trend in crescita del Friuli Venezia Giulia viaggia in direzione opposta a quella nazionale, visto che in tutta Italia i tumori tendono a diminuire. Nel 2019 sull’intero territorio nazionale sono state stimate infatti 371 mila diagnosi (196 mila uomini e 175 mila donne). Erano 373 mila nel 2018: 2 mila tumori in meno, dunque, in 12 mesi.

Ad essere calati a livello nazionale sono state, in particolare, le neoplasie del colon retto, dello stomaco, del fegato e della prostata e, solo negli uomini, i carcinomi del polmone, che continuano, invece, ad aumentare fra le donne (+2,2% annuo), per la diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta fra le italiane. Crescono invece i tumori del pancreas, della tiroide e i melanomi.



Cresce soprattutto il tumore della mammella, che, anzi, in tutta Italia è stato il più frequente nel 2019. E il Friuli Venezia Giulia ha visto crescere nell’ultimo anno proprio questa tipologia di malati oncologici. Nel 2018 i malati di cancro al seno erano 1.350, nel 2019 sono stati 1.450. Cento casi in più, dunque, in un solo anno.


L’incidenza in regione subisce di pari passo la stessa impennata passando da 171 tumori ogni 100 mila abitanti nel 2018 a 204 nel 2019. (In Italia è pari a 161). Si tratta nella stragrande maggioranza di donne, ma non solo, perché, seppur in maniera estremamente rara, il tumore alla mammella può colpire anche gli uomini.


Un’emergenza che in provincia di Gorizia si traduce in 150 interventi al seno eseguiti nel 2019, contro i 135 del 2018. Attenzione però. «L’aumento di operazioni effettuate al San Giovanni di Dio non deve essere confuso con una crescita di malati nell’Isontino, perché ci sono persone che risiedono altrove e che scelgono di andare a farsi operare a Gorizia» spiega
Adelino Adami
, vicepresidente dell’associazione Andos.


Anche perché l’ospedale di Gorizia, considerato un’eccellenza, attrae pazienti da tutta la regione. Riconoscimento arrivato proprio a gennaio con la creazione dell’Asugi, che ha confermato appieno l’attività del gruppo interdisciplinare senologico di Gorizia. —



 

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