Cancellato il direttore dei musei di Trieste: Masau si indigna e attacca il sindaco Dipiazza
Su un sito l’attacco dell’ex responsabile del Revoltella rivolto al primo cittadino
TRIESTE Il direttore dei Civici musei è stato abolito, viva il direttore! «Se mai le sue gesta verranno raccontate in un museo cittadino, il sindaco Roberto Dipiazza verrà ricordato come colui che ha interrotto una storia di 150 anni».
Maria Masau Dan, direttore del Revoltella dal 1992 al 2015 nonché direttore dei Civici musei durante l’era Cosolini, si proclama indignata in un articolo pubblicato sul sito intitolato museifriuliveneziagiulia.com. Al centro dell’intervento un vibrante attacco alla IV giunta Dipiazza, ma senza risparmiare critiche alla politica in genere, orgogliosa della «sua ignoranza», compresa l’opposizione di centrosinistra.
«Il direttore di un museo - argomenta la Masau - è una figura di grande prestigio sociale che esisteva dall’Ottocento a Trieste, e, in tutte le epoche, dall’Impero asburgico al Fascismo alla Seconda repubblica, nessuno ha mai messo in discussione la necessità di questa figura, alla quale sono sempre state richieste competenze specifiche».
In realtà il timer - riprende l’ex direttore - era scattato già nel 2017 quando l’ultima apicale museale, Laura Carlini Fanfogna, era stata ingaggiata con un incarico a tempo determinato, che tra l’altro alla fine del periodo non venne stabilizzato (a differenza degli altri colleghi “a tempo”): «Era la fase preparatoria della soppressione», commenta. E così tutto il lavoro si scarica sui conservatori «privati di qualifica, di soldi e di potere ma costretti a subire tutti i compiti del dirigente».
Maria Masau Dan compirà 71 anni il 19 dicembre, genetliaco di Italo Svevo. Prima del Revoltella, dove s’insediò nel 1992, aveva diretto la gradiscana “Spazzapan” e i Musei provinciali goriziani.
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