Canali dragati entro l’estate da Marano a Lignano

Serracchiani annuncia la fine dell’emergenza. A disposizione 20 milioni di euro Il nodo più critico rimane il canale Corno: «Nuova soluzione progettuale»
Di Marco Ballico

TRIESTE. Canali più liberi nella laguna di Marano e Grado. Per la navigazione e per la pesca, in risposta alle pressanti richieste del settore. Debora Serracchiani e Mariagrazia Santoro annunciano il 2014 come l’anno della fine dell’emergenza. Ci sono i soldi, 20 milioni di euro consegnati dalla struttura commissariale alla Regione, e c’è anche un piano, con tanto di cronoprogramma che la presidente della Regione conta di veder rispettato, «a meno di imprevisti».

Col supporto tecnico del direttore centrale alle Infrastrutture Magda Uliana, Serracchiani e l’assessore Santoro illustrano le 16 pagine che fotografano lo stato dei dragaggi nei canali lagunari. Dalle buone notizie che arrivano in particolare da Marano e Lignano alla criticità del Corno, dove i lavori sono fermi dalla primavera 2011. Un quadro sufficientemente confortante, tuttavia, se il 2014 viene appunto considerato spartiacque tra una gestione emergenziale e una ordinaria «nell'interesse dei cittadini, degli operatori economici e per ritornare attrattivi con i servizi di diporto».

Un percorso «virtuoso», insiste Serracchiani, attivato anche grazie a «banalissime azioni di tipo amministrativo». Un esempio? Far sedere al tavolo dei lavori anche l’Arpa. L’Agenzia regionale dell’Ambiente agisce infatti in rapporto strettissimo con le direzioni Infrastruttura e Ambiente, con la Regione che, dopo la revoca dello stato di emergenza nell’aprile 2012, è chiamata a governare la materia con strumenti ordinari.

Nella ricognizione trovano spazio lavori già eseguiti (il ripristino dei fondali nei canali Coron e Barbana) e alcune attività riavviate. «Due quelle ancora in corso – precisa l’assessore –: una è il banchinamento del canale Taglio a Marano, l’altra è l’escavo del canale d’ingresso a Lignano». Già domani verranno consegnati i lavori sul Tagliamento, in modo da aprire la stagione turistica in piena efficienza: i sedimenti che verranno trasferiti, infatti, serviranno proprio al ripascimento dell’arenile di Lignano.

Conclusione entro l’estate, invece, per i dragaggi a Marano, necessari a garantire il transito e l’ormeggio delle imbarcazioni. Il nodo più complesso resta il dragaggio del canale Corno. «Ci sono complessità contrattuali derivanti dalla precedente amministrazione che abbiamo dovuto riprendere e approfondire», fa sapere Serracchiani. «Si tratta dell’intervento più complesso dal punto di vista giuridico – conferma Santoro – perché prevede il dragaggio di 168mila metri cubi nel tratto compreso tra la foce in Laguna e la banchina di Porto Margreth per assicurare una profondità dei fondali di 7,5 metri. Gli interventi saranno ripresi al più presto, con una nuova soluzione progettuale per quel che riguarda i fanghi».

Tra le altre priorità gli interventi nei canali Cialisia, Lovato e Pantani e nel fiume Ausa. In agenda anche i dragaggi delle darsene di Aprilia Marittima darsena centrale, Terra Mare-Canal, Marina Capo Nord e della darsena Marina Punta Gabbiani, che verranno eseguiti per lotti successivi dalle società che le hanno in gestione. Attualmente l’Arpa sta effettuando le analisi dei sedimenti; il primo lotto di lavori dovrebbe concludersi entro maggio, prima dell’avvio della stagione balneare. Ad agevolare il percorso, «risorse sufficienti», assicura la giunta.

I fondi della direzione centrale a disposizione nel 2014 per i dragaggi ammontano a 11,8 milioni, che si aggiungono ai 12,3 milioni già prenotati nel 2013. «Ci siamo mossi subito quando a luglio abbiamo ricevuto il verbale di consegna da parte della struttura commissariale e riteniamo che i fondi ci permettano di individuare, salvo imprevisti, un piano dei dragaggi alla portata», conclude Serracchiani. Mentre Santoro non nasconde un problema non secondario, quello delle riserve di alcune imprese conseguenza dei ritardi degli anni scorsi: «Ammontano a qualche milione».

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