Camusso promuove il patto Fincantieri
MONFALCONE. «Fincantieri deve continuare sulla strada della diversificazione e dell’internazionalizzazione che assicura prospettive di sviluppo. Se dovessi confrontare queste politiche industriali con quelle di Finmeccanica dico che quest’ultima sta facendo un’operazione opposta che contrastiamo con forza e rischia di fare un danno al paese». Da una parte i promossi, dall’altro i bocciati in particolare l’ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi che «farebbe meglio a lasciare l’incarico». Un giudizio netto quello della segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso che proprio perchè «è tempo di bilanci dopo sette mesi di governo Monti» ha voluto fare una valutazione su quale deve essere la strada dello sviluppo economico facendo visita ai lavoratori del colosso della crocieristica a Monfalcone.
Una visita preparata dal segretario regionale Franco Belci, da quello di Gorizia Paolo Liva e il segretario della Fiom, Thomas Casotto che l’hanno accompagnata tra i lavoratori del cantiere, durante le assemblee nello stabilimento di Panzano. Un’occasione per spiegare il punto di vista della Cgil che si prepara a scendere in piazza il 2 giugno «Festa della Repubblica italiana che è uno Stato fondato sul lavoro, per questo manifestiamo assieme a Cisl e Uil» ha detto la Camusso che dopo l’assemblea, affollatissima, ha incontrato l’ad Giuseppe Bono che l’ha invitata a una breve visita sulla Breeze, l’ultimo gioiello realizzato per la Carnival e che sarà consegnato il 29 maggio. «Con Bono ho parlato delle strategie dell’azienda che punta alla diversificazione e all’internazionalizzazione, una strada che l’azienda deve continuare a percorrere perchè assicura prospettive di sviluppo - ha ribadito la segretaria generale - e abbiamo anche parlato dell’accordo sul piano di ristrutturazione. Un’intesa che difende i cantieri e l’occupazione e va visto in senso positivo». Ma al contempo la Camusso non si è dimenticata di insistere sulla necessità di portare sempre più chiarezza su appalti e sicurezza, questioni riprese in un vertice con le Rsu di Fincantieri. «Siamo ancora lontani da una situazione positiva - ha detto aggiungendo però che - non c’è un clima tragico, c’è grande consapevolezza tra i lavoratori e il lavoro fatto dalle Rsu, che hanno interpretato al meglio il senso della rappresentatività, è buono e l’accordo firmato con Fincantieri è positivo». La Camusso non ha dimenticato di chiedere di «fare di più per combattere la precarietà» e parlando dell’efficienza ha ribadito ai lavoratori che «dalla crisi si esce se si torna a dare più valore al lavoro.»
Scena diversa per Finmeccanica, «la più grande impresa a partecipazione pubblica e metalmeccanica del paese, che potrebbe dare un contributo straordinario allo sviluppo dell’Italia - ha ribadito - alla quale servirebbe un nuovo indirizzo. Non conosciamo i programmi di investimento, sappiamo solo che il governo punta a spezzettare per vendere. Noi siamo totalmente contrari. Finmeccanica potrebbe invece avviare un grande piano di investimenti sui trasporti e l’energia, strategici per l’azienda e per il paese». Proprio per questo la Camusso ha ribadito che «in questa stagione come prima necessità c’è quella di una grande trasparenza nei gruppi dirigenti, che in Finmeccanica è stata oscurata da troppe vicende che richiederebbero un cambiamento». Ecco la richiesta all’ad Orsi a farsi da parte, ma anche il monito al governo che vari «una politica che accompagni le scelte di sviluppo industriale. E sul governo Monti il giudizio della segretaria della Cgil è stato altrettanto duro: «Su equità e sviluppo non ha mantenuto i suoi impegni, mentre non è mancato sicuramente il rigore soprattutto nei confronti dei lavoratori. Siamo al quarto anno di crisi e il governo non se ne è accorto nemmeno che i consumi sono congelati. Abbiamo ancora fiducia che i professori, oltre a insegnare, comincino a imparare qualcosa».
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