Campo di mais devastato dalle nutrie a Muggia

La denuncia del proprietario di un terreno vicino all’Ospo: «Sono un problema ma niente crudeltà. Vanno sterilizzate»

MUGGIA. «Mi complimento con il comitato “salva nutrie” di MujaVega per le 629 firme raccolte per salvare degli animali non autoctoni: peccato che non abbiano pensato di “salvare” anche gli agricoltori dal danno provocato da questi animali». Danilo Savron, ex consigliere comunale muggesano della Slovenska skupnost, descrive i danni provocati dalle nutrie, testimonianza che, di fatto, rappresenta il primo episodio “ufficiale” avvenuto nel territorio rivierasco protocollato al Comune. «Ho un appezzamento di 3mila metri quadrati vicino al rio Ospo, completamente recintato, sul quale semino varie colture: tra queste anche del mais, su circa metà del terreno, che è stato completamente distrutto dalle nutrie» racconta Savron. A conferma di quanto affermato ci sono le immagini dei campi quasi completamente sradicati.

 



Savron ha dunque ricordato le parole dell’assessore alla Polizia locale di Muggia, Stefano Decolle, che aveva evidenziato come non erano mai state registrate ufficialmente denunce da parte dei muggesani per danni a coltivazioni private provocati dai castorini. «Ho invitato la prima cittadina Laura Marzi a recarsi personalmente sul posto per verificare il danno prodotto da questi animali. Purtroppo a causa di altri impegni non ha potuto fare il sopralluogo. Direi che le immagini parlino da sole», tuona Savron. A quanto ammonta il danno procurato? «Grazie alle nutrie non sono riuscito a salvare nemmeno la semenza del mais autoctona, vecchia più di cent’anni».

 


Sulla vicenda è intervenuta l’assessore all’Ambiente, Laura Litteri: «Questa testimonianza ancora di più conferma il mio pensiero sulle nutrie. Questi animali, non autoctoni ma importati, costituiscono un problema in quanto si riproducono senza avere nemici naturali e quindi la loro crescita va controllata, evitando però inutili crudeltà. Sono favorevole dunque alla loro sterilizzazione».

 



Intanto la petizione popolare dell’associazione animalista MujaVeg è arrivata sulla scrivania del presidente del Consiglio regionale Franco Iacop. Cristian Bacci, responsabile di MujaVeg, rimarca la convinzione di trovare una soluzione non cruenta nei confronti dei castorini: «In base all’attuale legge regionale di fatto è concesso l’uso di armi da sparo oppure di trappole e successivo abbattimento dell’animale mediante narcotici o armi. Noi siamo favorevoli a metodi ecologici non cruenti, che vanno quindi utilizzati in via prioritaria». In evidenza, ancora una volta, la linea guida per il controllo della nutrie dell’Ispra, che prevede uno studio per individuare e testare sistemi per ridurre le capacità riproduttive delle nutrie riducendo la fertilità degli animali. Ed è proprio notizia di questi giorni che una cucciolata di nutrie è stata individuata lungo gli argini del rio Ospo, forse l’ultima, a Muggia, prima dell’intervento della Regione.

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