Campi da calcio, palestre, uffici: ecco la "cittadella" della Triestina dedicata a Ferrini e Biasin
TRIESTE. Sarà la casa della Triestina. Non per quanto riguarda la sede legale, che resterà al “Nereo Rocco”, ma nella pratica sportiva: la società alabardata, in project financing di iniziativa privata con il Comune, trasformerà il rudere del “Giorgio Ferrini” in un centro sportivo dalla doppia denominazione. Lo stadio manterrà la dedica al capitano del Torino, la “cittadella” del calcio, che sorgerà a fianco dell’impianto originario, porterà il nome di Mario Biasin, l’imprenditore edile di origine triestina che ha fatto fortuna in Australia e che finanzia l’Unione.
«Una casa che la Triestina non ha mai avuto», ha detto l’amministratore unico dell’Alabarda Mauro Milanese, che di Biasin è cugino. Il Ferrini-Biasin sarà la base della preparazione, il vivaio dei ragazzi e - quando sarà approntata la “fase 2” dell’operazione - darà la possibilità ai genitori di attendere la fine degli allenamenti senza aspettare in auto. Non solo: un’aggiunta al progetto in sede di gara permetterà alla futura palazzina di ospitare, oltre a bar-ristorante-sala polifunzionale-uffici, una foresteria a uso delle giovani leve. Ma Milanese va oltre la destinazione meramente calcistica della struttura, perchè vuole farne un punto di aggregazione sociale in grado di fungere da attrattore per i ragazzi della vasta area urbana a sud del centro.
L’architetto Tazio Di Pretoro ha ricapitolato i contenuti progettuali. La “fase 1” restaurerà l’impianto del 1996, dall’erba agli spogliatoi (compresi quelli femminili) fino all’infermeria. Non occorre lo strumento urbanistico, per cui, tra gara e cantiere, i lavori dovrebbero essere ultimati nel giro di un anno da adesso. Discorso diverso per la “fase 2”, perchè è necessaria una variante per realizzare la palazzina da 1000 mq (di cui sopra), un campo da 7 e uno da 5, quindi si sconsiglia di azzardare la tempistica. Attorno alla struttura la disponibilità di 4000 mq di parcheggio. Investimento, Iva compresa, pari a 4,6 milioni: tre quarti a cura dell’Alabarda, un quarto garantito dal Municipio.
Tutto questo è stato comunicato ieri pomeriggio nel Salotto azzurro, gremito in ogni ordine di posti: sembrava un incontro-stampa a palazzo Berlaymont. Nella delegazione comunale, oltre alle scontate presenze di Roberto Dipiazza e Elisa Lodi, il rientro di Giorgio Rossi e Lorenzo Giorgi. In panchina Enrico Conte, che, a colpi di project financing (centro congressi, Francol, via Locchi, mercato coperto), sogna una Trieste formato-Bilbao.
Foltissima la delegazione alabardata. A cominciare dallo studio legale Tonucci, con gli avvocati Pasquale Silvestro e Michele Grisafi, specializzato negli aspetti giuridico-amministrativi degli impianti sportivi: nel curriculum analoghe operazioni per il Frosinone Calcio e per il nuovo stadio del Venezia vicino all’aeroporto di Tessera. Ci sarebbe stato anche il campo della Roma a tor di Valle, ma le cose presero una diversa piega. Poi lo studio Metroarea, Hss, studio Longo, la società bergamasca Artedil Srl.—
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