La campagna anti-truffe entra nelle farmacie di Trieste: arrivano i cartelli e volantinaggio

Coinvolte 70 farmacie nel territorio per informare soprattutto gli anziani 

Maria Elena Pattaro
La presentazione della campagna contro le truffe. Foto Silvano
La presentazione della campagna contro le truffe. Foto Silvano

Combattere le truffe, soprattutto agli anziani, puntando sulla prevenzione. Polizia di Stato e Federfarma uniscono le forze per arginare l'odioso fenomeno. Nei prossimi giorni in tutte le 70 farmacie di Trieste e provincia verranno affissi cartelli e distribuiti volantini con i consigli anti truffa. L'obiettivo è mettere in guardia i cittadini in modo da stroncare sul nascere i tentativi di raggiro.

 

Perché nelle farmacie


La scelta delle farmacie non è stata casuale: sono infatti tra i servizi essenziali di prossimità più frequentati dagli anziani e in cui, oltre ai medicinali, spesso ricevono ascolto, attenzioni e parole di conforto. Emblematico il titolo della campagna di sensibilizzazione: "Sicurezza è salute", come sottolineato dal questore Pietro Ostuni.

La campagna contro le truffe nelle farmacie di Trieste

"Le truffe sono un fenomeno odioso che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione" ha affermato il capo della questura presentando l'iniziativa stamattina (30 gennaio). "Non dimentichiamo che Trieste è una città di anziani, che spesso vivono da soli. In questo contesto il farmacista diventa un punto di riferimento, pronto ad ascoltare le loro storie e le loro difficoltà" ha aggiunto Marcello Milani, presidente di Federfarma, lieto di aderire alla campagna. Il materiale informativo sarà distribuito nelle 61 farmacie del capoluogo e nelle 9 disseminate negli altri comuni della provincia.

 

Le tipologie di truffe

In parallelo prosegue l'attività repressiva della Polizia: sono diversi i casi di raggiri su cui gli investigatori stanno chiudendo il cerchio. A commettere i reati sono soprattutto italiani trasfertisti.
Il raggiro più diffuso, ultimamente, è quello del falso incidente, in cui alla vittima viene detto al telefono che un suo caro è rimasto coinvolto in un grave sinistro. E le si chiedono soldi o gioielli per una fantomatica cauzione o per le spese legali. Peccato che chi si presenta alla porta in divisa sia un falso poliziotto o carabiniere, che poi si dilegua col bottino. Un colpo di questo tipo è andato a segno nelle scorse settimane a Opicina, ai danni di una 60enne che ha consegnato ai truffatori ori e contanti per 10 mila euro.
Piuttosto comune anche la tecnica dell'abbraccio con cui i malintenzionati sfilano collane e orologi spacciandosi per conoscenti.
C'è poi il filone degli inganni online e via sms: link fasulli di siti di banche, poste o compagnie assicurative che chiedono le credenziali per accedere ai conti correnti, con l'unico scopo di svuotarli.

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