Cammino celeste percorso in 10 tappe per scoprire se stessi

di Roberto Covaz
Quando si dice la ricchezza di un libro. Da non perdere “Il cammino celeste. A piedi da Aquileia al Monte Lussari” edito da poco da Edicicloeditore in collaborazione con il vivacissimo circolo culturale Navarca di Aiello del Friuli. Gli autori sono Andrea Bellavite, Marco Bregant e Tiziana Perini. Il libro si interfaccia con il sito internet www.camminoceleste.eu dove viene proposto il dettaglio delle dieci tappe della passeggiata.
Il libro è molto di più di una guida. Alla chiarezza della narrazione si abbina il puntiglio della descrizione del percorso; gli approfondimenti religiosi sono proposti con equilibrio, rispettosi di tutte le sensibilità. Ricchissima inoltre l’offerta di curiosità relative ai vari luoghi e paesaggi attraversati dal cammino.
Le dieci tappe prevedono il prologo dall’Isola di Barbana a Grado. E anche in questo caso non mancano le sorprese. Il libro può essere gustato anche a piccoli sorsi, nel senso che si possono coprire anche solo singole tappe e nelle diverse stagioni dell’anno.
Per esempio la passeggiata da Aquileia ad Aiello (16,6 km) è accessibile a chiunque e in qualunque periodo e riserva molti elementi suggestivi. Libri come questo hanno la rara dote di farci accorgere e riflettere sulla ricchezza che ci circonda. Altra tappa agevole e davvero interessante è quella da Cormons a Castelmonte. Qui il pellegrino si imbatte continuamente in tanti tra capitelli e chiesette di pregio artistico, ma che simboleggiano soprattutto indicatori affidabili della giusta via da percorrere.
Gli autori indugiano sulla prudenza e umiltà di cui devono armarsi i partecipanti al Cammino celeste. Nel senso che si deve disporre del congruo abbigliamento, essere consapevoli che la passeggiata in alcuni tratti si trasforma in faticaccia e che i giacigli lungo la via non solo quelli offerti da hotel a cinque stelle.
Ma man mano che si avvicina alla meta si eleva l’emozione di viaggiare a ritroso nel tempo, di centinaia di anni, percorrendo le strade tortuose aperte dai nostri antenati.
La natura del Friuli Venezia Giulia fa il resto e offre uno spettacolo incomparabile.
Grazie dunque a Bellavite, Bregant e Perini per aver aperto questo orizzonte. Una sorta di fuga dalla vita moderna verso la rivalutazione dell’interiorità che probabilmente è la medicina più efficace di cui tutti abbiamo bisogno.
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