Camminare “slow”, è festival della viandanza

Da oggi a domenica a Monteriggioni la manifestazione ideata dal triestino Luigi Nacci: incontri ed eventi, con cento ospiti

«C’è la crisi, ci dicono ogni giorno, e per uscirne dobbiamo tornare a essere competitivi, più rapidi, più produttivi, perennemente connessi. Pochi dicono, però, che la crisi è, al pari di una malattia, un campanello d’allarme, che dovrebbe spronare ciascuno di noi a fermarsi, a mettersi in discussione, a cambiare abitudini e stili di vita». Sono le parole di Luigi Nacci, camminatore e poeta triestino, direttore artistico del Festival della Viandanza, che si apre oggi e proseguirà fino a domenica nella splendida Monteriggioni.

Il pittoresco borgo toscano è arroccato in terra senese, nel cuore della Via Francigena, antico itinerario di pellegrinaggio europeo che da Canterbury porta a Roma, ancora oggi percorso da migliaia di viandanti ogni anno. Alla manifestazione, dedicata appunto a chi ama viaggiare con lentezza, soprattutto a piedi e in bicicletta, interverranno più di cento ospiti. Ad animare la tre giorni di eventi, tutti gratuiti, ci saranno Moni Ovadia e Sergio Staino, tanto per citarne alcuni, ma nella lunga lista compare anche il concittadino Diego Manna (simpatico autore del goliardico “Monon Behaviour”, finto saggio scientifico sulla cultura triestina) che, con i compagni di pedale Paolo Stanese e Michele Zazzara, condividerà con i presenti avventure ciclistiche e umoristici racconti “da osteria”.

La seconda edizione del Festival prende il via da una celebre citazione del poeta portoghese Fernando Pessoa: «I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo». Ci si concentrerà proprio sui protagonisti della viandanza: dai più piccoli – i bambini, i disabili, chi non ha ancora trovato il coraggio di partire – ai grandi esperti, che questo nostro mondo già l'hanno solcato in lungo e in largo. Senza perdere di vista l'oggetto “viaggio”, si tratti di passeggiate in città, gite fuori porta in bicicletta, o traversate di settimane. Ciò che conta è mettersi in discussione, aprire la porta di casa, andare, a prescindere dalle distanze o dalla meta.

La manifestazione sarà inaugurata da una camminata-dialogo collettiva intitolata “La Francigena che vorremmo”. Si partirà da Colle Val d’Elsa, insieme agli amministratori locali aperti a critiche e suggerimenti per la valorizzazione del maggiore itinerario di pellegrinaggio italiano. In questi giorni, in attesa del Festival, molti viandanti, da soli o in compagnia, si sono già messi in marcia lungo la Francigena partendo da punti ed esperienze differenti: dalla comitiva delle viandanti en rose, composta da sole donne, a un gruppo di ipovedenti partiti da Altopascio; dai cicloviaggiatori della Fiab montati in sella a Pontremoli ai blogger partiti “contromano” dalla Val d'Orcia, che hanno raccontato l'esperienza “in diretta” tramite social media. Oggi convergeranno tutti al medesimo punto d'incontro: la bella piazza centrale di Monteriggioni, fulcro degli appuntamenti più importanti in programma e degli spettacoli serali.

Il primo, vedrà alle ore 21.30 sul palco i Têtes de Bois, appassionati musicisti e cultori del viaggio in bicicletta, accompagnati dai disegni live di Sergio Staino. La sera di domani, invece, Moni Ovadia porterà in scena le parole e i suoni di popoli nomadi per costrizione, con il suo spettacolo “Senza confini. Ebrei e zingari”. Durante il giorno, numerosi incontri dedicati alle viandanze realizzate in contesti urbani, nelle periferie o in natura, in Italia e all’estero, con autori come Wu Ming 2, Gianni Biondillo, Filippo Tuena, Davide Sapienza, Franco Michieli e molti altri. Sarà lanciato il Manifesto della Lentezza, una piattaforma di idee e proposte concrete – alla quale prenderanno parte promotori di importanti progetti culturali lenti, tra i quali Albano Marcarini, Adriano Labbucci, Paolo Piacentini, Gianluca Migliavacca, Riccardo Carnovalini – finalizzata all’affermazione dei diritti di chi viaggia con mezzi a basso impatto, perennemente in lotta con il traffico a motore, con il passaggio nelle proprietà private o la difficoltà di incontrare un'accoglienza low cost, come avviene ad esempio lungo il Cammino Francese che porta a Santiago de Compostela. Il Festival della Viandanza è realizzato da itinerAria, con il sostegno della Regione Toscana e di Toscana Promozione, grazie al contributo di Comune di Monteriggioni e Altopascio, della Provincia di Siena, con il patrocinio dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, del Movimento Lento e di molte associazioni sensibili e attive nel costruire un futuro più sostenibile. Durante il weekend sarà possibile consumare pasti frugali a km zero, spostarsi da un luogo all’altro con il car pooling o trovare il proprio compagno di viandanza ideale grazie all’Albero dei Desideri, dove si potranno appendere delle richieste di condivisione rispetto ad avventure da sempre sognate, ma magari ancora in cerca di un co-autore.

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