Camionista-killer, la difesa vuole patteggiare 5 anni

Serrata trattativa con il pm prima del processo del 24 maggio. L’ucraino che ha sterminato una famiglia è rinchiuso nel carcere del Coroneo

TRIESTE. Sarà processato il 24 maggio il camionista ucraino Volodymyr Babynets che guidando ubriaco e contromano il suo Tir, ha ucciso nei pressi di Fernetti il meccanico Massimiliano Grisonich, 38 anni e sua figlia Michela, 18 mesi, ferendo gravemente oltre alla mamma della bambina, altre cinque persone.

L’incidente risale al 6 febbraio e da quel giorno il camionista è rinchiuso nel carcere del Coroneo. «Potrebbe fuggire dall’Italia per sottrarsi al processo» ha scritto il giudice Luigi Dainotti nell’ordinanza di custodia cautelare. A Volodymyr Babynets il pm Pietro Montrone contesta una impressionante serie di reati che vanno dall’omicidio colposo plurimo, all’omissione di soccorso, alla guida in stato di ebbrezza, alle lesioni, al danneggiamento di quattro vetture rese inservibili dall’impatto col Tir che procedeva lungo la Grande Viabilità dopo aver imboccato a Fernetti la corsia sbagliata. Negli interrogatori Babynets ha ammesso la propria responsabilità; ha confermato che prima di mettersi al volante aveva bevuto una birra e una bottiglia di vodka che a suo dire non conteneva più di 400 centimetri cubici del superalcolico. Le analisi effettuate nell’immediatezza dello schianto, hanno detto che l’autista aveva nel sangue una percentuale di alcol superiore ai tre grammi per litro quando la legge impone ai conducenti professionisti un tasso pari allo zero. Tra il difensore, l’avvocato Guido Primavera e il pm Pietro Montrone è in corso una serrata trattativa per giungere col patteggiamento alla definizione della pena. Dovrebbero essere applicati all’imputato cinque anni di carcere, ma l’ultima parola spetterà al presidente del gip Raffaele Morvay.

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