Cameriere nei weekend, voleva fare l’Università: ecco chi era il 19enne morto alla festa della matura
Lignano, lo studente aveva partecipato alla cena di maturità. Sul luogo dell’incidente qualcuno ha deposto rose rosse
UDINE. «Kevin era uscito di casa felice, sognava la maturità da tempo per poi iscriversi all’università. Un destino crudele, tanto crudele, ce l’ha portato via».
È sconvolto Erlind Muhametaj, lo zio di Kevin Murataj, il diciannovenne, al quinto anno dell’istituto tecnologico Plozner di Latisana, investito e ucciso all’esterno della pizzeria Stadio, a Lignano Sabbiadoro, dove lo studente aveva partecipato alla cena di maturità. Parla lui quasi a proteggere la sorella Elisabeta Murataj, la mamma di Kevin, ancora sotto choc.
Il dolore dei familiari
Nella villetta a schiera di via Stella 62, sabato 27 maggio, i parenti di Kevin si sono stretti in un abbraccio che parlava più delle parole.
Arrivati dall’Albania diversi anni fa, tant’è che Kevin il primo di tre figli, era nato in Italia, nessuno di loro immaginava di dover affrontare un dolore così pesante.
«Kevin stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, un automobilista non l’ha visto e l’ha travolto». Parla sottovoce lo zio di Kevin, lo fa per non violare il silenzio in cui la famiglia cerca conforto osservando la fotografia più recente, appoggiata alla parete.
Nell’immagine c’è anche Kevin: «Era un ragazzo sempre sorridente, aveva tanta voglia di studiare e di lavorare, non si stancava mai» ricorda la zia mentre prova a tracciare il profilo di colui che non c’è più.
È una realtà impossibile da accettare, i parenti di Kevin non conoscono i dettagli dell’accaduto e per questo si trattengono dal giudicare anche l’investitore. Seduti uno di fronte all’altra, lo zio e la mamma soffrono in silenzio.
«Era un bravo ragazzo, nei fine settimana faceva il cameriere alla pizzeria “Bella Napoli” dove lavoro anch’io, non vedeva l’ora di finire la scuola per lavorare lì tutta l’estate», aggiunge Erlind, mentre la sorella sfoglia le fotografie del figlio che conserva nel telefonino.
Le scorre, si ferma davanti all’immagine che ritrae Kevin di fronte al mare, va avanti e lo rivede al suo fianco, in auto. Elisabeta Murataj riesce solo a dire «voleva iscriversi all’università».
La perdita di un figlio è un dolore che non si può descrivere e tanto meno raccontare. La mamma si passa le mani nei capelli e piange senza versare lacrime.
Al suo fianco la figlia e il figlio più piccolo, l’affetto dei parenti e un vuoto che lei sa di non poter colmare. A Latisana, nella casa di via Stella, c’è un silenzio assordante, ognuno ricorda la vitalità di Kevin e lo fa a modo proprio.
La cena di maturità
Tutto è iniziato venerdì pomeriggio quando Kevin raggiunse i compagni, 8 studenti e due insegnanti, per festeggiare la fine dei cinque anni di studio, partecipando alla tanto attesa cena di maturità.
È un rito per gli studenti che si apprestano a sostenere l’esame di Stato e come tale Kevin lo stava vivendo. «I ragazzi – racconta il titolare della pizzeria Stadio, Mariano Bisogno – sono arrivati tra le 20.30 e le 21, hanno ordinato le pizze e bevuto Coca Cola.
Si sono divertiti, nel locale sono rimasti fino alle 23.30 circa, a quell’ora sono usciti e qualche minuto dopo abbiamo sentito un tonfo».
Mariano Bisogno non se l’è sentita di uscire, ha intuito che era accaduto qualcosa di grave. «I ragazzi che lavorano con me sono usciti, si vedeva che l’auto proveniente da Sabbiadoro e diretta verso l’uscita si era fermata metri più avanti» continua il titolare della pizzeria, nel far notare che gli studenti avevano parcheggiato i mezzi nell’area dello stadio Teghil perché davanti alla pizzeria non avevano trovato posto.
Il gruppo, in effetti, aveva programmato di concludere la serata in discoteca e per questo motivo voleva depositare tutti gli zaini all’interno di un’automobile.
Gli studenti stavano attraversando viale Europa sulle strisce pedonali, Kevin era in testa al gruppo quando è stato travolto dall’Alfa Romeo proveniente da Sabbiadoro, condotta da un ventunenne di Codroipo.
È stato un attimo, gli studenti hanno sentito un tonfo e visto quello che non avrebbero voluto vedere. Anche gli abitanti nelle case vicine sono accorsi sul posto: «Era già arrivata l’ambulanza» raccontano dispiaciuti anche perché pensavano si trattasse di un incidente meno grave.
La sicurezza
Viale Europa è una strada con diversi attraversamenti pedonali. L’incidente è avvenuto all’altezza della pizzeria Stadio. Il titolare ricorda di aver posto più volte il problema della «pericolosità degli attraversamenti pedonali, più di qualcuno ha rischiano di essere investito dalle automobili in transito».
Mariano Bisogno lo ripete anche per sollecitare la realizzazione di possibili interventi di messa in sicurezza della strada che separa l’impianto sportivo dalle attività e dalle abitazioni situate nella parte opposta.
Le rose
La morte di Kevin ha scosso le comunità di Latisana e di Lignano, dove qualcuno ha raccolto le rose rosse dall’aiuola spartitraffico e le ha deposte a pochi metri dalla sagoma tracciata sull’asfalto, nel corso dei rilievi effettuati dai carabinieri.
Da qui lo studente è andato altrove. Quei fiori raccontano la perdita di una giovane vita che aveva tutto il diritto di continuare il suo percorso, il dramma di coloro che hanno assistito all’incidente, il dolore incolmabile di una famiglia che ha perso uno degli affetti più cari.
Attraverso il sindaco Lanfranco Sette, la comunità di Latisana esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che hanno conosciuto e amato Kevin.
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