Cameriera strangolata, l’omicida inchiodato 14 anni dopo il delitto

Prova del Dna, la Procura dispone un rinvio a giudizio per l’assassinio di Slavica Dankić. Ma l’accusato è latitante

VEGLIA A 14 anni di distanza, sembra essere stato risolto definitivamente il mistero legato alla morte di Slavica Dankić, la donna di 48 annui assassinata nell'aprile del 2004 nella località turistica di Bescanuova (Baška), sull'isola di Veglia. Come riporta il quotidiano fiumano Novi list, la prova del Dna ha fatto emergere la colpevolezza del suo partner, il kosovaro Alajdin Krasniqi, che si faceva chiamare Indrih: era stato lui a strangolare la donna, che lavorava come cameriera stagionale nell'albergo Zvonimir a Bescanuova.

L’assassinio era stato perpetrato nell'auto della Dankic, che - come è stato stabilito dagli inquirenti – avrebbe lottato con tutte le sue energie prima di soccombere.

La Procura di Fiume ha ora deciso di rinviare a giudizio Krasniqi, che all'epoca della vicenda aveva 39 anni. Verrà comunque processato in contumacia: il kosovaro di nazionalità albanese si era reso latitante subito dopo l'omicidio, fuggendo dalla Croazia per evitare di finire in carcere. Aveva potuto farlo perché il cadavere della vittima era stato scoperto soltanto quattro giorni dopo il delitto, e nel frattempo l’uomo aveva avuto tutto il tempo di riparare all'estero.

La Procura fiumana si è messa in contatto con la polizia del Kosovo, da cui ha potuto appupare che Krasniqi è irreperibile e da anni non si fa vedere nella sua città natale, Prizren. Anche le autorità della Repubblica Ceca hanno comunicato di non sapere nulla dell’uomo, che in quel Paese aveva avuto guai con la giustizia.

Slavica Dankić e Alajdin Krasniqi si erano conosciuti e avevano avviato la loro relazione nel 2000. Per qualche tempo tutto era filato liscio, fino a quando - nel 2003 - la donna, originaria della Slavonia aveva fatto conoscere Krasniqi ai propri genitori. Alcuni giorni dopo l'incontro, al padre della donna erano giunte voci secondo le quali Krasniqi frequentava compagnie pericolose: da quel momento avva chiesto alla figlia di non portare più in casa il kossovaro. Era partito così un periodo denso di liti, minacce, scenate e atti di violenza compiuti da Krasniqi su Slavica Dankić. Nella notte tra il 15 e 16 aprile 2004, la donna era stata uccisa poco fuori Bescanuova.

Il cadavere - dopo le ricerche avviate con la denuncia della scomparsa della donna - era stato scoperto dalla polizia il 20 aprile, nei pressi di un torrente in una zona boschiva ma situata a poche centinaia di metri dall’abitato. Il padre della donna aveva subito puntato il dito contro Krasniqi, raccontando agli inquirenti del rapporto che ormai si era fatto difficile fra i due.

Ma l’uomo nel frattempo si era reso irreperibile. Adesso, è arrivata la prova del Dna che lo inchioda. 


 

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