Camere di commercio unite: a Trieste la sede principale
Si chiamerà Venezia Giulia. Avrà sede legale in piazza della Borsa a Trieste e sede secondaria in via Crispi a Gorizia. Garantirà che gli istituti di agevolazione economica, come Zona Franca e Fondo Gorizia, continuino a operare solo a vantaggio dell’Isontino. E garantirà rappresentanza alle attività economiche della minoranza slovena, rappresentanza che risulterebbe ardua all’interno di un’unica struttura a carattere regionale. Causali dell’operazione: specificità e omogeneità del tessuto produttivo, contenimento dei costi gestionali alla luce del taglio inferto alle entrate derivanti dal diritto annuale.
Così ieri mattina a Trieste e ieri pomeriggio a Gorizia le rispettive giunte delle Camere di commercio hanno approvato la stessa, storica delibera, che sancisce l’avvio ufficiale dell’accorpamento dei due enti. Si tratta di uno dei primi esperimenti “fusionisti” effettivamente intrapresi, esperimenti che hanno il Nordest come scenario geoeconomico: il primo ha riguardato Venezia e Rovigo, il secondo sta unendo Treviso e Belluno. Adesso tocca alla “giulianità” triestino-goriziana, che, una volta attuata, metterà insieme circa 35 mila aziende, in un ambito territoriale dalla prevalente connotazione terziaria (71% a Trieste, 61% a Gorizia).
Tempistica e procedura implicano le seguenti mosse, dettate dalla “vecchia” legge 580/1993 in attesa che decolli il disegno di legge che riforma la pubblica amministrazione e che è fermo al Senato. Le delibere, approvate dalle due giunte, saranno trasmesse al ministero dello Sviluppo Economico che, previo parere della conferenza Stato-Regioni, approverà con apposito decreto la fusione: questa parte “romana” dovrebbe impegnare circa un mese. Verrà poi nominato un commissario “ad acta” - probabilmente il segretario generale dei due enti - che metterà a punto l’attrezzatura tecnica della fusione: tempi previsti 10-11 mesi. Quindi, lo svolgersi dell’intera operazione dovrebbe comportare la durata di un anno per completarsi nella primavera 2016: durante questo periodo le due Camere continueranno a funzionare secondo l’attuale ordinamento e con gli attuali vertici presieduti da Antonio Paoletti a Trieste e da Gianluca Madriz a Gorizia.
Se non interverranno novità normative, nella primavera 2016 si procederà alla nomina degli organi unificati secondo quanto previsto dalla 580/93: un consiglio (20 membri), un presidente, una giunta, un collegio dei revisori. Numeri delle imprese, indici di occupazione, valore aggiunto settoriale misureranno la rappresentatività delle categorie chiamate a esprimere la plancia di comando.
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