Camera di commercio verso la volata finale

Oggi scade il termine per la presentazione dei ventitre “grandi elettori”. Paoletti in vantaggio
Lasorte Trieste 04/08/12 - Camera di Commercio, Expo Mittel School, Paoletti
Lasorte Trieste 04/08/12 - Camera di Commercio, Expo Mittel School, Paoletti

Antonio Paoletti ha buone probabilità di incassare la quarta presidenza camerale: dopo le tre triestine, adesso si profila la quarta in “combinata” Trieste-Gorizia. Oggi dovrebbe scattare il termine ultimo per la presentazione dei componenti del Consiglio generale alla Regione Fvg, che dovranno eleggere il primo presidente della Camera unica triestino-goriziana. Forse il 28 ottobre, forse il 7 novembre.

Molte delle indicazioni, in buona parte frutto di alleanze tra le categorie, sono già state espresse dal mondo associativo. Se i numeri non subiranno variazioni e se non si verificheranno colpi di scena, già adesso Paoletti - da una prima rapida conta - avrebbe sulla carta la maggioranza dei “grandi elettori”.

Il gioco degli apparentamenti tra Confcommercio, Confartigianato e altre sigle vicine manda in Consiglio Maura Romanelli, Massimo Sanzin, Giuliano Grendene, Michela Nobile, Gianluca Madriz, Antonio Paoletti, Franco Rigutti, Erik Renzi, Thomas Soier, Bruno Vesnaver, Manlio Romanelli, Gianfranco Cappellari. Queste indicazioni vengono date per sicure e darebbero a Paoletti 12 suffragi su 23. A questi, secondo alcune informazioni, potrebbero sommarsi Francesca Arcidiacono in rappresentanza dei liberi professionisti e Gianfranco Vecchiet a nome del credito&assicurazioni.

Sempre con riguardo agli apparentamenti, sono invece afferenti a Confindustria sei nomine, di cui cinque già pubblicamente dichiarate: Diego Bravar, Cristiano Ercolani, Michela Ceccotti, Gilberto Procura, Massimiliano Ciarrocchi. Dal punto di vista territoriale, i primi due sono triestini, gli altri tre goriziani.

Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia, non ne vuole fare una questione di nomi o poltrone, ma di ruoli e progetti. Non avendo al momento i numeri per sfidare Paoletti, non sembra orientato a rischiare direttamente un candidato e punta a un condizionamento «programmatico» di quella che potrebbe essere la presidenza Paoletti. «Il settore industriale ha nomi importanti come Fincantieri, Wärtsilä, Orion, Illy - argomenta Razeto - l’attività camerale non può prescindere da un rapporto collaborativo con esso. Pensiamo all’occupazione diretta e all’indotto alimentato dalle principali fabbriche. Una Camera, che non tenesse conto di Confindustria, sarebbe un ente zoppicante».

Al momento del voto mancano parecchi giorni ed è prudente non dare alcunchè per scontato: la strada di un accordo, che riconosca all’industria un ruolo significativo nel vertice camerale, è comunque ritenuta un’opzione realistica.

Una parte dell’ambiente confindustriale è critica sul fatto che ancora una volta il settore non sia stato in grado di esprimere una candidatura, attorno alla quale costruire un sistema di alleanze vincente.

magr

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