TRIESTE “Le manifestazioni di protesta che si susseguono a Trieste, indipendentemente dalle motivazioni che le ispirano, stanno mettendo in seria difficoltà le attività imprenditoriali commerciali, di servizio, artigianali, turistiche, già duramente colpite dalle conseguenze della crisi epidemica dalla quale si stavano faticosamente riprendendo”.
Paoletti: "L'altra Trieste chiede l'obbligo vaccinale allo Stato"
Comincia così la nota della Camera di commercio Venezia Giulia che questa mattina, venerdì 12 novembre, si è riunita con le associazioni di categoria e dalle organizzazioni sindacali del territorio di Trieste: l’incontro ha portato alla decisione di chiedere in maniera congiunta al governo e al Parlamento italiano l’applicazione dell’obbligo vaccinale.
“E’ evidente – si legge nel comunicato – come lo svolgimento di queste manifestazioni renda molto difficoltoso, talvolta praticamente impedisca, l'esercizio di ogni attività lavorativa, in particolare durante lo svolgimento delle stesse. L’immagine che la città di Trieste sta avendo all'esterno, così come diffusa da tutti i media nazionali ed internazionali, certamente non attrae, soprattutto nel breve, nuovi flussi turistici e con essi l'indotto economico correlato, distorcendo altresì la percezione della disponibilità e dell'offerta che in questi anni è stata costruita con non poca fatica.
Le attività economiche, già duramente colpite dalla crisi pandemica, che ha avuto pesanti ricadute in termini economici e occupazionali, e che si stanno faticosamente rialzando, non possono subire un ulteriore danno vedendo di fatto impedito di esercitare la propria attività e subendo, vista la risonanza che le manifestazioni di Trieste hanno avuto a livello nazionale e internazionale, un danno di immagine che rischia di precludere la ripresa dei flussi turistici, lo slancio dei traffici portuali, e di mettere a rischio future opportunità di insediamento e di investimento nel territorio”.
Da qui la decisione di chiedere l’obbligo vaccinale.
Le parti economiche e sociali hanno inoltre:
- espresso la loro ferma preoccupazione per la situazione venutasi a creare a Trieste a seguito del reiterato perdurare di una protesta costituzionalmente giustificata ma socialmente ed economicamente dannosa;
- espresso la loro piena solidarietà alle categorie di lavoratori che nelle varie misure sono stati coinvolti, sia per garantire il rispetto della legalità, la tutela della salute e il diritto all’informazione;
- preso atto delle misure finora adottate dalle autorità locali e nazionali per fronteggiare in maniera incisiva la problematica manifestata; –
chiesto fermamente alle Autorità competenti di tutelare il diritto dell’esercizio di impresa e il diritto al lavoro costituzionalmente garantiti;
- chiesto al Governo e al Parlamento italiano di valutare ogni possibile misura a garanzia del ristoro del mancato fatturato e la totale garanzia occupazionale rispetto alle conseguenze provocate dal ripetuto svolgersi delle manifestazioni di protesta;
- chiesto al Governo e al Parlamento italiano l’applicazione dell’obbligo vaccinale. Inoltre, le sole Categorie economiche hanno richiesto l’applicazione del lockdown per i non vaccinati nel caso in cui si creino delle condizioni di contagio superiore alle soglie previste per l’applicazione di restrizioni alla mobilità delle persone e alle attività economiche. Punto, questo del lockdown in stile austriaco, non condiviso dai rappresentati sindacali presenti all’incontro.
Partecipanti all’incontro in presenza e da remoto:
Antonio Paoletti, presidente della Cciaa Vg,
Pierluigi Medeot, segretario generale della Cciaa Vg,
Michelangelo Agrusti, presidente Confindustria Alto Adriatico,
Massimiliano Ciarrocchi, direttore generale Confindustria Alto Adriatico,
Dario Bruni, presidente Confartigianato Trieste,
Manlio Romanelli, vicepresidente Confcommercio Trieste,
Fabrizio Zerbini, presidente ANTEP - Associazione nazionale Terminalisti Portuali di Trieste, Paolo Spada, presidente Associazione Agenti marittimi del Friuli Venezia Giulia,
Guerrino Lanci, presidente Federalberghi Trieste,
Federica Suban presidente FIPE Trieste,
Maurizio Meletti presidente CNA FVG,
Roberto Fabris direttore CNA FVG,
Matteo Zorn, Segretario Generale CCdL – UIL di Trieste,
Michele Piga, Segretario Generale NCCdL CGIL di Trieste,
Michela Anastasio, CISL Trieste,
Fabrizio Polojaz, consigliere URES,
Andrej Šik, direttore, URES,
Walter Gregori, Segretario Generale ASPT ASTRA FVG,
Ivo Bozzato direttore Coldiretti Trieste,
Gabriele Alessandro Querci, Associazione liberi armatori dell’Alto Adriatico.