Camera di commercio: la spunta Madriz per la vicepresidenza
Dovrebbe spuntarla lui. In barba anche al rilievo che qualcuno ha mosso, riguardante un’eccessiva “sovraesposizione” di Confcommercio. Sì, Gianluca Madriz (già presidente della Camera di commercio di Gorizia) è avviato a diventare vicepresidente della neonata Cciaa Venezia Giulia, nata dalla fusione degli enti camerali di Gorizia e di Trieste. Lui, uomo della Confcommercio e presidente provinciale della medesima associazione, dovrebbe diventare il vice di Antonio Paoletti, a sua volta espressione dell’associazione dei commercianti.
Ovviamente, non ci sono ufficializzazioni (e non potrebbero nemmeno esserci visto che deve ancora riunirsi il Consiglio) ma i bene informati dicono che è giusto siano i due (ex) presidenti delle Camere di commercio di Gorizia e di Trieste, coloro che hanno lavorato perché la fusione diventasse realtà, a guidare la Cciaa Venezia Giulia. Chi vivrà, vedrà. Sullo sfondo, resta sempre il nome di Giuliano Grendene, rappresentante di Confartigianato, che potrebbe “sparigliare” il monopolio presidenziale di Confcommercio. Le bocche di tutti diretti interessati restano rigorosamente cucite.
Si sa soltanto che lunedì 21 novembre alle 17 si riunirà a Gorizia il Consiglio camerale che avrà il compito di nominare la giunta, composta da sei persone più il presidente Paoletti. Successivamente, comunque entro questo mese, la giunta sarà chiamata a nominare il vicepresidente.
Successivamente il Consiglio predisporrà il bilancio previsionale 2017 della Camera di commercio della Venezia Giulia e definirà le linee programmatiche condivise con le categorie economiche, che saranno alla base dell’operatività nel neocostituito ente per il prossimo quinquennio. «Grazie al lavoro e alla competenza di Infocamere già dal primo giorno di vita della Cciaa Venezia Giulia era possibile accedere al Registro delle imprese unico della Venezia Giulia», si legge in una nota.
Ma ci saranno dei cambiamenti per l’utenza in seguito alla fusione delle due Camere di commercio? In altre parole, se avrò bisogno di un certificato, di una carta, di un’autorizzazione, continuerò a rivolgermi agli uffici goriziani? O ci sarà una rivoluzione? «Tutto rimarrà come sempre è stato», spiega Pierluigi Medeot, segretario generale della Camera di commercio “unificata” e commissario ad acta nel processo di fusione. «La sede legale è quella di Trieste mentre, a Gorizia, rimane la sede secondaria. Peraltro, tutte le pratiche che riguarderanno il territorio isontino continueranno ad essere gestite dalla nostra sede e dai nostri uffici. La stessa cosa capiterà a Trieste. Pertanto, non ci saranno problemi, intoppi o disagi per l’utenza e per gli imprenditori che hanno bisogno di rivolgersi all’ente camerale».
Dal 28 ottobre scorso, con l’insediamento del nuovo Consiglio, è diventata - dunque - pienamente operativa la nuova Camera di commercio, nata dall’accorpamento tra gli enti camerali di Trieste e di Gorizia. La nuova Camera avrà presto un suo sito web, «ma per i primi tempi è parso corretto mantenere attivi i siti dei due enti accorpati di Trieste e di Gorizia per dar modo all’utenza di familiarizzare con la nuova realtà», spiega ancora Medeot.
Il tessuto imprenditoriale delle due province mostra oggi notevoli similitudini. A fine 2014 Trieste contava 21.123 imprese e unità locali e Gorizia 13.796. Il settore primario conta a fine 2014, in termini di sedi di impresa attive, per il 3,1% a Trieste (peraltro la conformazione della provincia è del tutto peculiare) e il 12,5% a Gorizia; il settore secondario è rispettivamente del 25,9 e del 26,5%; il terziario vale il 71,1% a Trieste e il 61,0% a Gorizia. Si evidenzia, quindi, la terziarizzazione del tessuto produttivo come tipologia uniformante i due territori.
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