Cambio al vertice della Capitaneria di porto di Trieste
TRIESTE «La direzione marittima di Trieste, considerata punta di eccellenza dal Comando generale del corpo delle Capitanerie di porto, si distingue per complessità, relazioni internazionali, traffici e cantieristica. Elementi questi che inquadrano il porto di Trieste fra i principali italiani e il primo in Europa come scalo petrolifero». A evidenziarlo, nel suo discorso di insediamento ai vertici della Capitaneria di porto, il capitano di vascello Luca Sancilio. Originario di Pescara, 55 anni, è subentrato al monfalconese Goffredo Bon che ha assunto l’incarico di direttore marittimo del Veneto e di comandante del porto di Venezia.
Alla cerimonia ha partecipato tutto il personale della Direzione Marittima e, dal Comando generale, in vece del comandante generale Vincenzo Melone, è arrivato il vicecomandante Ilarione Dell’Anna. Sono state schierate in banchina le motovedette della Guardia Costiera di Trieste e Monfalcone.
Sancilio, laureato in giurisprudenza all’Università “La Sapienza”, indossa la divisa della Marina militare dall’aprile 1985 e nella sua lunga carriera ha comandato il porto di Anzio e le Capitanerie di Termoli e Siracusa, prestando inoltre servizio all’Ufficio legislativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, allo Stato Maggiore della Marina militare e al Comando generale del corpo delle capitanerie. Si è specializzato in “Tecnica dei trasporti marittimi” all’Università “La Sapienza” e in “Gestione aziendale ed economia dei trasporti” alla Scuola Nazionale dei Trasporti di La Spezia. Ma la sua esperienza professionale si è evidenziata anche in difficili indagini penali come quelle che hanno portato all’arresto nel 2004 dell’assassino di Giusy Potenza, una ragazza di quattordici anni, uccisa a Manfredonia dal suo cugino-amante.
Il capitano di vascello Sancilio è stato anche eletto “personaggio dell’anno” dal più importante quotidiano informatico di Termoli nel 2005. Ha ricevuto il trofeo del mare 2012 per il salvataggio, effettuato con mare forza 8 e vento di 60 nodi, dei 19 uomini di equipaggio della nave cisterna “Gelso M”. Ancora, è stato destinatario del premio nazionale “abruzzese dell’anno” dalla relativa associazione nel 2015.
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