Calo di ottomila utenti per il Delfino Verde sulla Trieste-Muggia
TRIESTE L’estate è in dirittura d’arrivo ed è tempo di bilanci. Anche per il Delfino Verde in servizio lungo la linea marittima annuale Trieste-Muggia, parte integrante del trasporto pubblico locale. E nonostante l’inevitabile calo legato alle limitazioni imposte dall’emergenza Covid, i numeri finali si rivelano meno drammatici rispetto alle stime iniziali.
I passeggeri totali saliti a bordo della motonave dal 1 giugno al 31 agosto di quest’anno sono stati poco più di 28 mila, quasi 8 mila in meno rispetto al 2019. A giugno i passeggeri sono stati circa 7 mila, contro i 12.322 dello stesso mese del 2019, calo prevedibile tenuto conto del ritardo con cui è cominciata la stagione turistica, dell’incertezza che ha caratterizzato il mese, e dei limiti imposti dalle ordinanze; a luglio sono stati 10.025, praticamente gli stessi del 2019, quando a imbarcarsi sulla motonave furono in 10.325. Il calo più consistente, tenuto conto dell’allentamento delle misure, è stato quello di agosto che ha registrato 10.826 passeggeri contro i 12.895 di agosto dello scorso anno, poco più di 2 mila passeggeri in meno.
Per l'armatore Silvio Peric «è anche possibile collegare il calo alla minor presenza di stranieri in città e in regione, compensata solo in parte da quella degli italiani».
Naturalmente, analizzare i soli dati estivi appare alquanto riduttivo, soprattutto tenendo conto della particolare situazione in cui il servizio si è trovato a operare. Certamente, e i dati lo confermano, la tratta nel 2019 è cresciuta rispetto al 2018: si è passati dai 94.827 passeggeri totali del 2018 ai 103.619 dello scorso anno. E i primi mesi di quest’anno promettevano bene: a gennaio 2020 sono stati 8.549 i passeggeri rispetto ai 4.315 del 2019, quasi il doppio; a febbraio di quest’anno 6.162 contro i 3.822 dello scorso anno. Poi il crollo: dagli 8.146 di marzo dello scorso anno ai 1.131 di quest’anno, con la caduta verticale di aprile, con soli 541 passeggeri.
Dato interessante è quello delle biciclette imbarcate, che conferma la vocazione cicloturistica della cittadina rivierasca: sono state 2.600 le bici che hanno attraversato il braccio di mare tra Trieste e Muggia, in tanti casi alla volta di percorsi ciclabili transfrontalieri noti come la Parenzana, o per proseguire un percorso ciclabile iniziato a nord e che a Trieste incontra una strozzatura evidente, compensata, ma solo in parte, proprio dalla motonave. Strozzatura che esiste anche a Muggia, ancora non collegata alla stazione di partenza della Parenzana. —
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