L’impegno della ministra Calderone a Monfalcone: «Più peso agli esposti nel fondo amianto»
La ministra del Lavoro a confronto con sindacati e associazioni datoriali insieme al candidato sindaco Fasan e alla senatrice di FdI Tubetti

«Non sono venuta qui per nascondermi su questo tema. C’è sensibilità, da parte mia e del Ministero, verso le vittime dell’amianto e i loro familiari. Per questo esiste un impegno a rivedere le modalità di gestione del fondo, dando un’indicazione più chiara: è importante che sia risarcito chi si trova in condizioni di disagio. E, prima ancora, garantire la prevenzione, per la sicurezza sul posto d’impiego».
Parla, non si sottrae, entra nel merito del ribattezzato “decreto-vergona” numero 36 del 2023, poi convertito nella successiva legge 56, la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone.

Lo fa a Monfalcone, dove è stata invitata a confrontarsi sui temi occupazionali con sindacati e associazioni datoriali, nella sfera degli incontri ciclici introdotti dalla senatrice di FdI Francesca Tubetti, in questo caso sullo sfondo di una campagna elettorale dove il centrodestra supporta Luca Fasan, alle 15 seduto a fianco della responsabile del dicastero, nella sala consiliare.
Risponde anche alla domanda successiva, che le viene posta dalla stampa: «Come si può precisare questa modifica al decreto, dato che la società partecipata pubblica, in questo caso Fincantieri, una Spa perfettamente solvibile, ha in realtà sempre onorato le sentenze di condanna a suo carico o le transazioni sull’amianto, motivo per il quale il provvedimento è stato visto dalle associazioni come un “rimborso”?».
Così la ministra: «Il fondo ha una dotazione attuale di 80 milioni di euro, che è stata incrementata e che in questo momento ospita la possibilità di un “risarcimento”, termine che non vorrei usare, quindi di una restituzione delle somme versate dalle società a partecipazione pubblica per effetto di sentenze passate in giudicato. Quello che posso dire è che facciamo una valutazione. Io ritengo sia importante separare le due casistiche e quindi lavorare per sostenere le famiglie, dando così un giusto segnale, perché poi sul resto faremo un’analisi complessiva. In ogni caso il fondo deve essere un attimo rivisto. Il che non vuol dire in questo momento eliminare il diritto di fruizione di chi per legge è ricompreso, bensì privilegiare il risarcimento di chi ha subito un danno importante».
Non di solo amianto si è però discusso. Incalzata sui lavori usuranti, dopo che mercoledì il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi a Marina Lepanto, nel forum sull’economia del mare, aveva aperto alla possibilità di inserire nella categoria anche i portuali, salvo necessità di confronto appunto col dicastero del Lavoro, Calderone ha tracciato una strada: «Bisogna fare una valutazione e questa richiede il lavoro di una commissione tecnica poiché vanno aggiornate le mansioni inserite nell’apposito decreto. Infatti l’inserimento darà un beneficio, cioè il pensionamento anticipato. Dunque la cosa che si può e si deve fare è insediare una commissione. E siccome abbiamo delle realtà territoriali dove queste situazioni sono più presenti per fattispecie, allora sarà importante coinvolgere pure il territorio e le professionalità specifiche che in termini di prevenzione ci possono dare un segnale sulle gravosità. Mentre ai sindacati sarà richiesto di dare una mano per configurare bene le casistiche del rischio».
Calderone ha fatto quindi un’approfondita disamina dei decreti in procinto di sbocco, per informare delle novità la platea, s’è addentrata pure sui temi d’attualità dell’Intelligenza artificiale, delle nuove sfide del mercato, della sicurezza e delle patenti a crediti per il lavoro, introdotte a ottobre e che in pochi mesi ha portato al rilascio di 432 mila certificati, ma pure a «8 mila ispezioni, dove è emerso che solo otto aziende non avevano la patente».—
Riproduzione riservata © Il Piccolo