Calano i ricavi dei pedaggi sulla rete autostradale croata

FIUME. Pedaggi autostradali costosi, tenore di vita basso. Una miscela che in Croazia ha fatto calare l’anno scorso il numero di passaggi lungo la rete autostradale, contrazioni che rispetto al 2011...

FIUME. Pedaggi autostradali costosi, tenore di vita basso. Una miscela che in Croazia ha fatto calare l’anno scorso il numero di passaggi lungo la rete autostradale, contrazioni che rispetto al 2011 (e a seconda dei tronconi) vanno dal 2,8 al 7 per cento. È una botta di circa 1 milione e 770 mila veicoli in meno su base annua. I turisti stranieri incidono in maniera non significativa sui risultati negativi, preferendo arrivare in tutta comodità nei centri di villeggiatura, soprattutto in Istria, Dalmazia e Quarnero. Il forfait riguarda i cittadini croati, che sanno i percorsi alternativi e il cui attraversamento non comporta esborso alcuno. Non per niente a stagione turistica conclusa, le autostrade croate appaiono quasi sempre deserte. A contribuire alla contrazione è anche la Società autostradale Fiume–Zagabria (Arz), che ha la concessione per l’autostrada che collega il capoluogo quarnerino e la capitale, per la Fiume–Rupa, al confine con la Slovenia, e per l’ex ponte Tito, la struttura che allaccia la terraferma e l’isola di Veglia. L’Arz ha perduto nel 2012 la bellezza di 468 mila passaggi, il 2,8% in meno rispetto all’anno precedente. La maggior parte ha riguardato la Fiume–Zagabria, ma vanno anche segnalati i cali del 3,17% lungo il ponte vegliota e del 3,28% sulla Fiume–Rupa, l’autostrada che – Lubiana permettendo – dovrebbe in futuro essere parte integrante dell’ arteria tra la città di San Vito e Trieste. Meno passaggi pure per la Società autostradale croata (Hac), che gestisce la Dalmatina e cioè la Zagabria–Spalato–Vrgorac, arteria che tra qualche anno dovrebbe raggiungere Ragusa (Dubrovnik). La Dalmatina ha registrato una diminuzione di 540 mila presenze nei confronti del 2011. (a.m.)

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