Calano i matrimoni solo 21 quelli civili Neppure uno in chiesa

Si è fatta sentire in maniera evidente la crisi delle cerimonie nella basilica di Santa Eufemia. Curiosità sui nomi dei nati

Antonio Boemo / GRADO

La tendenza di questi ultimi anni in fatto di matrimoni religiosi (sono sempre di meno) si è fatta sentire in maniera molto evidente, anzi particolarmente significativa, anche a Grado.

Fra gli innumerevoli dati statistici registrati ai servizi anagrafe e demografici del Comune risulta, infatti, che l’anno scorso nell’isola sono stati celebrati 21 matrimoni. Un buon numero, sicuramente, ma tutti questi 21 sono registrati con rito civile.

Quelli religiosi sono invece desolatamente a quota zero. Così a quanto pare questa tendenza si sta registrando, come detto, anche da tante altre parti. Eppure fino a poco tempo fa la tendenza era del tutto opposta: non solo si registravano matrimoni religiosi che venivano celebrati nelle basiliche di Grado (basilica di Sant’Eufemia e di Santa Maria delle Grazie) ma anche al santuario dell’isola della Madonna di Barbana.

Anzi Grado era diventata anche una meta per le nozze di tanti stranieri che qui avevano avuto la fortuna di incontrarsi e innamorarsi. Addirittura, si ricorderà, che nel 2015 Grado venne scelta anche dalla cantante Elisa che si unì in matrimonio nella patriarcale basilica di Sant’Eufemia.

Una delle immagini più belle di quell’avvenimento seguito in grande stile da tanti media non solamente nazionali è stata indubbiamente quella dei figli della coppia che hanno incontrato la mamma dinnanzi al portone d’ingresso della basilica. Dunque, nel 2020, sono stati registrati solamente 21 matrimoni unicamente celebrati con rito civile dei quali 7 relativi a cittadini con almeno uno dei due coniugi straniero. Fra le statistiche rilevate ci sono anche separazioni e divorzi fatti o tramite avvocato o davanti all’ufficiale dello stato civile (ci possono essere anche persone che ricorrono direttamente al tribunale ma queste, se ci sono state, non figurano nelle statistiche comunali).

Ebbene lo scorso anno sono state registrate complessivamente 7 separazioni e 4 divorzi). Da registrare, infine, che è stata annotata anche una unione fra persone dello stesso sesso, in questo caso si tratta di due donne. Nei giorni scorsi avevano indicato anche il numero dei nati che ammontano complessivamente a 33.

La curiosità sta nei nomi. Da quelli dati ai piccoli dai genitori si evince che solamente in minima parte la scelta è caduta sui classici nomi molto frequenti anni addietro come possono essere Mario, Antonio e Giuseppe.

A “salvare” questi nomi ci sono, infatti, solamente Giovanni e Nicola. Per il resto si spazia ad esempio su Mattia, Diana, Denis, Gioele, Giulia oltre ad alcuni nomi stranieri e ad altri più “attuali” o indubbiamente raramente utilizzati. —

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