Calandraca, broccoli e “cacio e pepe”: a Trieste tornano a scuola i piatti regionali

Ripartono i menù tradizionali: dominano Fvg, Lazio e Puglia. Saranno proposti per 18 volte da Camst e Dussmann

TRIESTE Ormai la vera calandraca si mangia solo a scuola. Luogo di formazione, certo, ma anche di assaggi. Nidi, materne, primarie, medie, Sis: il Comune non molla la presa sulle tradizioni gastronomiche patrie e rilancia nella stagione 2019-20 su tre versanti geoculinari. Perchè la mensa, a cura di Dussmann e Camst (a seconda dei lotti), propone il regionale “fvg”, il laziale, il pugliese. Niente da fare stavolta per il menu emiliano, poichè i tortellini non sono graditi ai giovani palati. Rispetto allo scorso anno, esce di scena anche la Toscana. Le uscite “etno-nazionali” sono scandite su 18 puntate, 14 friulo-giuliane, 2 laziali, 2 pugliesi: esordio già domani lunedì 21 ottobre, ultima di campionato il 28 maggio. Un po’ più dell’anno precedente.

Raddoppiano le richieste per menù senza carne a scuola


La carta “fvg” si articola su tre offerte. La prima andrà in onda negli istituti di ogni grado, così disposta: calandraca, misticanza, torta Sacher. La seconda riguarderà soprattutto le primarie, perchè in questa fascia anagrafica vanno molto i cevapcici, che sostituiscono la calandraca. La terza composizione verterà su gnocchi di zucca con sugo d’arrosto, lonza di maiale arrosto, insalata mista.

Il Lazio si farà sentire con pasta cacio&pepe, saltimbocca, spinaci alla romana. La Puglia - cara all’assessore Angela Brandi - incalzerà ammanendo orecchiette con polpette, broccoli al tegame, frutta mista.

Si è così acceso il fornello sotto la possente pentola della pappa comunale, per una spesa annua di 8 milioni di euro sulla quale il ritorno ammonta a 3. Camst gestisce il lotto 1 e prepara 3986 pasti al giorno, Dussmann si è aggiudicata il lotto 2 e ne sforna quotidianamente 4876. In totale un vettovagliamento giornaliero che nutre in media 8862 persone, grandi e piccini. Interessate 132 sedi scolastiche. Tariffe invariate, si premura di sottolineare l’assessore. Il cibo, soprattutto quando riguarda le creature, è un tema sensibile e le famiglie sono molto attente. La Brandi inviterà il sindaco Dipiazza a rafforzare questo rapporto fiduciario con un road show di assaggi nelle strutture scolastiche. L’assessore ci tiene a sottolineare l’aspetto educativo dell’alimentazione: per esempio, i bimbi non amano minestre di verdura e verdure cotte, ma non per questo il Municipio desisterà dall’inserire tali piatti nei menu allo scopo di orientare la fresca utenza verso «giuste e corrette abitudini». Con questa premessa, Dussmann proseguirà il progetto nei nidi e nelle materne incentrato sul consumo di verdura e frutta. “Orti in condotta” viene realizzato con la collaborazione di Slow Food in metà degli istituti comunali e punta a far conoscere ai piccoli discenti l’origine, la trasformazione in cucina, i gusti della materia prima.

Proseguiti infine gli interventi di “insonorizzazione” delle sale mensa a opera delle aziende appaltatrici: Camst ha provveduto quest’anno ad attenuare la rumorosità della primaria “Gaspardis” (in passato Duca d’Aosta, Visintini, Roli); la scorsa estate la dirimpettaia Dussmann si è concentrata sulla primaria “Don Milani” (in passato Kromo, Delfino Blu, Scuola del sole, Pollitzer, Primi voli, Mille bimbi, Sorelle Agazzi, Pallini, Altura, Suvich, Laghi, Rossetti, Vrabec, Casetta incantata). —


 

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