Cala il sipario sul bilancio: alla sanità 2,2 miliardi
TRIESTE. Il Consiglio regionale ha approvato in nottata la legge finanziaria 2015. I voti a favore sono stati 26 mentre 19 i contrari. In una nota la Regione precisa che «il centrosinistra ha votato compatto», così anche «tutti i gruppi di opposizione, a esprimere il proprio dissenso». A seguire, l’Aula, con la stessa votazione, ha accolto il Bilancio di previsione per gli anni 2015-2017 e per il 2015, e la Relazione politico-programmatica regionale 2015-2017 della giunta. Infine, il Consiglio ha anche approvato il Bilancio interno di previsione del Consiglio regionale per il 2015 che pareggia a circa 19 milioni di euro; quello del 2014 pareggiava a quasi 21 milioni. Chiuse le votazioni, la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha ringraziato tutti i consiglieri, l’assessore alle Finanze Francesco Peroni, la giunta e gli uffici per il lavoro compiuto e che ha determinato «una finanziaria importante rispetto agli impegni posti quest’anno».
La cronaca della serata in aula
L’orologio è puntato sulla mezzanotte, troppo oltre non si dovrebbe andare. Anche perché il presidente Franco Iacop alle 22 e 12 dà chiari segni di cedimento. Per qualche secondo s’addormenta proprio. D’altronde una Finanziaria così mesta, che rimanda scelte e investimenti alla prossima estate - a partire sulla manovra più importante, il futuro reddito minimo anti-povertà - non dà molto spazio a sorprese e colpi di scena. I tempi sono grami: con Debora Serracchiani al potere spariscono i bonus per foraggiare amici degli amici. Per non parlare di rimborsopoli. La fotografia di chi è chiamato a gestire il denaro pubblico del Friuli Venezia Giulia, dalla sanità ai trasporti, sta tutta nel brindisi natalizio di metà giornata. Con il fiato della Procura e della Corte dei Conti al collo, i consiglieri regionali dell’Ufficio di presidenza hanno dovuto far colletta con Iacop per il buffet tra eletti, assessori, dipendenti e giornalisti. Dal pubblico poco prima era partito un urlaccio: “Vergogna, vergogna, vi fate pagare i caffè…!”. L’aula si avvia rapidamente verso il voto, con due soli intoppi: la polemica sui fondi all’associazione friulana Kappa Vu, guidata da una presiedente accusata di “negazionismo” e, eccolo qua, il reddito di cittadinanza.
I numeri
Tre miliardi e mezzo di euro di risorse libere. Ma sulla Finanziaria, quest’anno, sventola la bandierina del patto Serracchiani-Padoan che porta a casa 110 milioni di euro in meno di minori tagli statali alle entrate, 80 milioni maggiori spazi di spesa dal Patto di Stabilità e un’altra ventina dalla spending review. «Questa è una legge che ha una visione - commenta l’assessore al Bilancio Francesco Peroni - e che punta a proseguire con delle azioni già avviate da un anno e mezzo soprattutto con le misure anti-crisi e con politiche sociali affidate sia al riordino degli istituti esistenti, sia individuando un nuovo meccanismo di sostegno al reddito».
Sanità e sociale
Sono le voci più importanti: la sanità, appena riformata con l’integrazione ospedale-territorio, si prende da sola più di 2 miliardi di euro. I fondi, tabelle alla mano, aumentano: da 2 miliardi e 163 milioni si va a 2 miliardi e 179 milioni. Ma il tema caldo è il welfare. La giunta ha inserito 10 milioni come misura di sostegno al reddito, ma su come e a chi assegnarli nulla è deciso. Il prossimo anno, come aveva annunciato l’assessore Maria Sandra Telesca, si comincerà con una mappatura degli interventi esistenti sul sociale. Il M5S apre: «Manca un programma, è evidente - denuncia Elena Bianchi - ma noi ci siamo e vorremmo poter dire la nostra». Nessun dietrofront sul bonus bebè: la Regione attende fondi statali.
Imprese
Alla voce “attività economiche” figurano quasi 70 milioni di euro. Altri 14 arriveranno nella legge dell’assessore Sergio Bolzonello sulle attività produttive in corso di preparazione. Norma che conterrà anche un taglio all’Irap, ma i dettagli saranno svelati proprio oggi in giunta. Al momento si sa che la misura interverrà sulle aziende che si occupano di ricerca e, in parte, sulle imprese dei consorzi. «Ora non siamo in grado di individuare l’impatto», dice Peroni in aula. A spingere l’esecutivo ad alleggerire la pressione fiscale è il centrodestra, con Alessandro Colautti (Ncd) in prima fila. È l’unica proposta sostanziale dell’opposizione accolta dalla maggioranza, insieme a una norma di Roberto Revelant (Ar) che consente alle pubbliche amministrazioni di privilegiare le imprese locali nell’assegnazione lavori pubblici in lotti. Rivoluzionaria per il settore. Non passano gli emendamenti M5S e di Luca Ciriani (FdI) per creare un fondo a favore di chi ha perso i soldi con gli ultimi scandali delle cooperative. Non c’è infatti una ricognizione, dirà Peroni. La giunta interverrà in altre sedi, con una revisione della normativa in materia.
Cultura
I finanziamenti rimangono immutati ai livelli 2014 e sono pari a 37 milioni. L’aula si scalda quando si imbatte sui contributi per l’associazione Kappa Vu presieduta da Alessandra Kersevan. «Questa persona - attaccano Roberto Novelli e Rudy Ziberna - afferma che a Basovizza, monumento nazionale, non ci furono infoibamenti. Riteniamo che queste posizioni non siano compatibili con un finanziamento della Regione». Confermati i 300mila euro annui, per dieci anni, alla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia per il restauro e la conservazione di Villa Louise; altri 300mila, sempre per un decennio, all'Azienda speciale Villa Manin.
Fondi alle chiese e fondi puntuali
A parte qualche finanziamento qua e là, per finanziare i lavori di ristrutturazione delle chiese si sceglie la strada tracciata dalla giunta: il ddl contiene una norma che consente alle singole diocesi di inviare le domande di contributo alla Regione. La giunta potrà sostenere il 100% del fabbisogno e parte della progettazione. Diecimila euro ai settimanali diocesani. In mezzo ai pacchi di emendamenti (più grossi della legge stessa) non mancano le poste puntuali. Molte contengono riconferme di contributi ai Comuni per completare opere già cantierate. Rientrano, ad esempio, anche i 250mila euro alla Comunità montana del Torre, Natisone e Collio per far fronte agli interventi straordinari sulla viabilità locale nei territori colpiti del gelicidio. Confermati i 100mila euro per i lavori al bagno Ausonia di Trieste.
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