Caffè Specchi, 240 candidati in corsa per 15 posti da barista e cameriere
Chi ha detto che il posto fisso non interessa più? Basta vedere quanti hanno fatto la fila ieri in Piazza Unità, sin dalle 9 del mattino, attendendo il turno per il colloquio di lavoro legato alla nuova gestione del Caffè degli Specchi, lo storico locale intento a rifarsi il trucco e a rinnovare la propria immagine. Chi si è messo in coda quell’impiego stabile lo vuole, eccome. E, in parecchi casi, lo vuole così tanto da esser disposto anche a sobbarcarsi viaggi da fuori provincia. Molti dei 240 candidati in corsa per appena 15 posti tra baristi e banconieri, infatti, provengono da angoli lontani della regione.
I requisiti richiesti? Età compresa tra i 18 e i 40 anni, bel portamento, gentilezza e soprattutto educazione. L'esperienza questa volta sembra un accessorio e, scompaginando alcuni canoni, “è gradita, non richiesta”. All'appello hanno riposto come detto in 240 tra precari e disoccupati; tante donne, qualche stranierio. Ieri è andata in scena la prima tornata della selezione, attuata proprio all'interno dello storico bar, con la consegna del numero e una tabella di marcia da dieci colloqui all'ora. I candidati all'esterno non sono in realtà a conoscenza della reale portata dell'offerta, non conoscono il numero delle possibili assunzioni, i termini della formazione richiesta all'orizzonte e ignorano soprattutto l’ammontare della retribuzione. Sembrano dettagli, quasi ininfluenti, almeno per ora: «Non importa quanto sia la paga, l'importante, per ora, è mettere dentro il “piede”. Sistemarsi, insomma, il resto verrà con il tempo – riassume Alexandra, una che il lavoro da barista lo vive da anni e a cui non vuole rinunciare –. Sono ferma da tre mesi e desidero tornare al lavoro al più presto, è normale. Tra l'altro ho una certa esperienza nel settore e portarla in un locale come questo sarebbe per me il massimo».
Sede centrale in cerca di rilancio, buone prospettive, impiego fisso. Ecco il trittico delle attrattive, una piccola miniera da conquistare per dare scacco alla crisi. Si parla di questo durante la fila in Piazza Unità, la sala d'attesa a cielo aperto, mitigata almeno dalla tregua della bora e del freddo: «Ho 23 anni e sto lavorando a “chiamata” nei bar, vado ovunque, anche lontano dalla regione, sono stato per stagioni anche in Emilia – racconta Jolner Perigutti –. In questo modo è difficile però pagare anche l'affitto. Vorrei stabilizzarmi, avere una sicurezza e poi questo lavoro lo amo – continua deciso –. Anzi, credo di essere nato per questo». Un vero spot il suo, che dovrà convincere la commissione all'opera sino al fine settimana.
A proposito. La “terna arbitrale” chiamata al reclutamento per gli attori del nuovo corso, non ha dubbi: l'assunzione al Caffè degli Specchi avrà un alto criterio qualificante. Già, quale? « Per una decina di giorni i prescelti saranno formati a Pordenone – ha spiegato Enzo Friolo, portavoce e coordinatore del nuovo marchio –. La Scuola internazionale di pasticceria targata “ Peratoner” si prenderà cura dei nuovi assunti e farà di loro dei professionisti scelti». Un futuro solido e dolce quindi, almeno per quindici dei 240 in lizza in questi giorni. Che non dovrebbero attendere molto: il volo degli Specchi è pronto a decollare in marzo.
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