Caffè degli Specchi, la spunta Segafredo

Le Generali, titolari della licenza, hanno affidato la gestione al gruppo bolognese. Il contratto partirà da marzo
Lasorte Trieste 25/10/11 - Caffè degli Specchi
Lasorte Trieste 25/10/11 - Caffè degli Specchi

di Fabio Dorigo

“Specchi delle mie brame chi è...». Segafredo Zanetti. Le Assicurazioni Generali, titolari del marchio Caffè degli Specchi (acquisito all’asta per 370mila euro), hanno scelto. In meno di 90 giorni dal fallimento hanno selezionato il nuovo gestore del locale di piazza Unità d’Italia. Ed è un nome pesante nel mondo del caffé. La Segafredo Zanetti l’ha spuntata in una gara a tre con la Illy (che giocava in casa e aveva tra gli sponsor l’esperta di stile Rossana Bettini) e la torinese Lavazza (nel cui consiglio di amministrazione siede Gabriele Galateri di Genola, presidente del Leone), due aziende con la quale la Segafredo Zanetti si contende da anni il primato dell’espresso made in Italy.

La Segafredo Zanetti sognava da tempo lo sbarco a Trieste. In passato si era parlato di un suo interesse per il Tea Room di via Cadorna, locale di tendenza a pochi passi da piazza Unità, ma poi non se ne fece nulla. Ora invece, a partire dal primo marzo (data d’inizio del contratto di gestione) lo sbarco alla grande nel salotto buono della città. E non per prendere un tè. Il Caffè degli Specchi vanta una lunga e incredibile storia (fu aperto nel 1839) anche se le frequentazione letterarie accreditate (Italo Svevo, James Jocye e addirittura Franz Kafka nel suo viaggio italiano del 1916)), che rispuntano ogni volta che si parla del locale, sono tutte da dimostrare. Ma basta crederci. La realtà è che dopo il secondo conflitto mondiale fu usato come alloggio per le truppe alleate e adibito pure a stalla. Il prestigio comunque resta. Inscalfibile alla storia. Se non altro per quei suoi tavolini sulla piazza che dà sul mare, tra le più belle d’Italia.

Dopo il fallimento del precedente gestore, il 28 ottobre 2011, la compagnia assicurativa, proprietaria anche del Palazzo, ha avviato all’inizio di dicembre una procedura di selezione invitando soggetti che avevano manifestato l’interesse per quello spazio. A metà dicembre Generali ha invitato un numero di candidati ristretto a presentare una proposta gestionale ed economica. Il 9 gennaio è iniziata la valutazione delle proposte e, sulla base delle offerte vincolanti successivamente inviate, Generali ha selezionato il nuovo gestore. Per il Caffè degli Specchi si tratta di un ritorno al passato. Nel 1969, completamente rifatto, il Caffè riaprì con la nuova gestione della Hausbrandt, storica casa di tostatura fondata a Trieste nel 1892. Quella Hausbrandt che ora ha sede a Nervesa della Battaglia ed è finita nelle mani di Martino Zanetti, fratello di Massimo, mister Segafredo, con sede a Bologna e quartiere generale del gruppo a Treviso nella seicentesca villa di famiglia. Massimo Zanetti vanta una passione per il calcio che gli ha procurato non pochi guai con il Bologna e con i motor, come sponsor del Team Durango di AutoGp. Marco Zanette, figlio del terzo fratello Mario, è invece l’amministratore delegato di Mokarabia spa. Una famiglia con il caffè nel sangue.

La Segrafedo Zanetti è controllata dal Massimo Zanetti Beverage Group, possiede la catena più grande dei locali in franchinsing: Una Sturbucks dell’espresso con più di 500 caffetterie sparse in tutto il mondo e un obbiettivo di mille a breve. L’ultima è stata aperta due giorni fa a Gutersloh, in Germania. Il Caffè degli Specchi di Trieste aumenta il livello della lista. E i concorrenti? Espressamente Illy segue a debita distanza con 220 punti vendita in tutto il mondo) e così Lavazza con circa 300 locali, di cui una parte in proprietà. Segafredo Zanetti è irraggiungibile con un fatturato che nel 2009 ha superato i 653 milioni di cui 130 realizzati in Italia e il resto all’estero. Recente anche la partnership on la famiglia Cipriani e gli Harry’s Bar sparsi nel pianeta, da New York ad Abu Dhabi. Un’alleanza che potrebbe tornare utile ora anche al rilancio del Caffé degli Specchi.

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