Cade ultraleggero sul Natisone, morti due ventenni
Un velivolo ultraleggero è precipitato lunedì pomeriggio nei pressi del campo di volo di San Mauro di Premariacco (Udine). Le vittime sono due giovani Michele Monticolo, 21 anni di Udine, e Alessio Tomè (20), di San Daniele del Friuli. Stavano sorvolando l’area del picnic di Pasquetta per salutare gli amici. Entrambi sono morti carbonizzati nell'incendio del velivolo
Michele Monticolo e Alessio Tomè
UDINE
Volevano salutare gli amici con i quali avevano trascorso la pasquetta fino a poco prima, ma nel sorvolare la zona del picnic, a Firmano, nella virata hanno urtato un albero e sono precipitati sul muraglione che delimita la sponda del Natisone sul versante di Premariacco (provincia di Udine). Uno schianto, il velivolo è praticamente esploso e per Michele Monticolo, 21 anni compiuti lo scorso 29 marzo, udinese, dipendente della Danieli, e Alessio Tomè, diciannovenne di San Daniele, al primo anno dell’Accademia aeronautica di Pozzuoli, non c’è stato scampo: sono morti tra le fiamme nella carcassa dell’ultraleggero.
La tragedia del volo si è consumata poco dopo le 14.30 sulle campagne sotto Cividale, a pochi chilometri dall’aviosuperficie San Mauro che si trova tra Orzano e Premariacco, da dove il velivolo, un P 96 Tecnam ultraleggero a tre assi, era partito. L’aereo si era alzato, come hanno riferito i responsabili del club, il Flay&joy, attivo da una quindicina d’anni, quando saranno state le 14.15. Ai comandi dell’aereo, di proprietà del sodalizio, c’era Monticolo, che era socio e che viene descritto come un pilota esperto, con all’attivo un centinaio di ore di volo.
Aveva il brevetto per aeromobili con la licenza di pilota privato. Insomma, una persona, nonostante la giovane età, con tanta esperienza, che volava da quando aveva 16 anni e che conosceva tutti i segreti dei velivoli del club. Con lui doveva esserci la fidanzata, Silvia Saccavini, che però aveva preferito rimanere a Firmano, al picnic e dove c’era anche il fratello di Michele. Così accanto al pilota c’era Tomè, suo grande amico, compagno di scuola; si erano diplomati assieme, al Malignani, periti aeronautici. Un volo che non doveva avere alcun problema. Il tempo, sebbene non bellissimo, non presentava controindicazioni, le nubi erano alte e non c’era vento.
Il P-96, come hanno raccontato soci e amici che a quell’ora erano numerosi nell’aviosuperficie dove si trascorreva in allegria la pasquetta, ha decollato quanto erano le 14.15 circa ed è stato visto impegnato in un paio di giri sopra il piccolo campo d’aviazione. Poco dopo, però, la tragedia. Monticolo ha abbassato l’aereo, ha visto il gruppo di amici che stava sulla riva di Firmano del Natisone, a circa 300 metri dal ponte romano dove il fiume si incanala in una forra.
Forse nella virata non ha calcolato bene la traiettoria, oppure c’è stato un improvviso calo di portanza, la forza che tiene su il velivolo, certo è che un’ala ha urtato i rami più alti di un albero, spezzandosi e finendo non lontano dagli amici. Così l’aereo ingovernabile è piombato nel corso del Natisone schiantandosi sulla riva opposta, dove c’è un muraglione costruito per contrastare l’erosione.
La tragedia ha avuto un testimone diretto, un pescatore sportivo che era appena arrivato per trascorrere un bel pomeriggio. Aveva appena calato l’amo quando ha sentito il botto dell’ala contro l’albero. Ha alzato gli occhi e ha visto il P-96 puntare proprio su di lui. Ha avuto la prontezza di scappare, ha sentito lo schianto e ha notato la fiammata. Sotto choc, ma salvo, ha dato l’allarme, mentre anche tra i ragazzi che festeggiavano la pasquetta ci si è resi conto della tragedia e sono cominciate le telefonate per allertare i soccorsi e gli amici del club. Sul posto un vasto spiegamento di forze dell’ordine.
Gli agenti del commissariato di Cividale e quelli della Questura di Udine, i carabinieri di Premariacco, l’elisoccorso con medici e sanitari, i vigili del fuoco con tre mezzi. Pompieri e sanitari non senza difficoltà hanno raggiunto il punto dell’impatto. Hanno spento gli ultimi focolai e i sanitari non hanno potuto far altro che constatare la morte dei due sventurati giovani. Le indagini sono state avviate dalla Procura della repubblica con la Questura di Udine e sono coordinate dal dottor Gaetano.
Agenti della scientifica hanno effettuato un sopralluogo, mentre un elicottero ha sorvolato la zona per raccogliere indicazioni sulla dinamica. Soltanto in serata sono stati rimossi i due corpi, che ora sono a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre la zona è stata posta sotto sequestro.
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