Cade l’accusa di peculato per Zvech e Baiutti

Il gip accoglie la richiesta di archiviazione per i due ex consiglieri finiti nell’inchiesta sulle spese pazze
Di Corrado Barbacini
Giorgio Baiutti
Giorgio Baiutti

TRIESTE. L’ondata di archiviazioni nell’inchiesta sulle spese pazze ha raggiunto anche gli ex consiglieri democratici Giorgio Baiutti e Bruno Zvech. Entrambi erano accusati di peculato. Il primo è stato difeso dall’avvocato Luca Ponti, il secondo dall’avvocato Giovanni Borgna.

Il gip Luigi Dainotti ha accolto le richieste del pm Federico Frezza e ha messo la parola fine alle indagini a carico dei due esponenti della passata legislatura. Baiutti, in particolare, era stato accusato di aver finanziato con i soldi del gruppo del Pd una cena di San Silvestro del 2010 consumata al bar trattoria “G&G”. Ma le indagini dei finanzieri hanno evidenziato che non si trattava di un cenone, bensì di un pranzo la cui natura non istituzionale non è stato possibile dimostrare. Nessuna irregolarità è stata accertata anche in relazione ad alcuni pernottamenti in camera doppia all’hotel Sheraton di Padova. Gli investigatori della Guardia di finanza hanno infatti scoperto che, in forza a una particolare convenzione personale, Baiutti paga in quell’albergo un’unica tariffa sia che dorma da solo che in compagnia. Come dire che la Regione non si è sobbarcata alcun ingiustificabile esborso per i pernottamenti del consigliere democrat. Soddisfatto l’avvocato Ponti: «Sono contento - ha dichiarato ieri - che sia stato chiarito che il reato di peculato non possa prescindere da un’effettiva presenza di danno a carico della pubblica amministrazione».

Bruno Zvech era stato accusato di aver pernottato - a spese della Regione - in un albergo di Rovereto assieme al figlio. Ma gli accertamenti hanno invece evidenziato che il ragazzo si trovava in un’altra struttura sempre nella zona della località trentina. E lo stesso Zvech al momento dell’interrogatorio davanti al pm Frezza aveva dichiarato che la ricevuta per l’ammontare di 240 euro era finita erroneamente nella lista dei rimborsi, tanto che aveva subito provveduto a saldare il dovuto con la Regione. «È stato un errore. Si è trattato di un disguido che è stato subito chiarito», ha commentato in proposito l’avvocato Borgna.

I nomi di Zvech e Baiutti vanno ad aggiungersi ad un elenco già nutrito. Nei giorni scorsi sono state archiviate infatti le posizioni di Franco Codega, consigliere regionale del Pd ed ex presidente delle Acli, Igor Gabrovec e Roberto Novelli eletti rispettivamente nelle file dell’Unione slovena e del Pdl. Ma anche del pidiellino Franco Dal Mas, di Franco Iacop e Alessia Rosolen, rispettivamente l’ex assessore al Lavoro e l’attuale presidente del Consiglio regionale. Per tutti loro semaforo verde.

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