Cade in una foiba, sci alpinista salvato nel Pordenonese
PORDENONE È caduto a testa in giù in una foiba nascosta dalla neve e profonda una quindicina di metri ma, grazie agli sci che aveva ai piedi, è rimasto incastrato a circa cinque metri di profondità, restando sospeso nel vuoto ma evitando in questo modo problemi più seri. È accaduto domenica 18 febbraio a uno scialpinista, di 38 anni, di Longarone (Belluno) nell'area alpina del Pradut, nel comune di Claut (Pordenone).
L'uomo, che è scomparso improvvisamente cadendo nella buca, è stato salvato dagli operatori del Soccorso Alpino della Valcellina. L'allerta è stata diffusa alle 14.30 da altri sciatori che erano con la vittima ed è stato subito attivato, tramite il Nue 112, l'elisoccorso della centrale di Udine. Lo sciatore era a una quota di circa 1.600 metri durante la discesa da Forcella Baldas, percorso conosciuto e frequentato dagli sci alpinisti. Impossibilitato a muoversi da quella posizione e non riuscendo a soccorrerlo i compagni, è stato estratto dalla cavità carsica dai tecnici, che si sono calati con una corda, assicurando l'infortunato e riportandolo all'esterno con un sistema di paranchi.
L'uomo è stato portato al campo base dove non gli sono state riscontrati né traumi né ferite.
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