Cadavere trovato in un rudere in centro a Gorizia

Il corpo di un uomo in avanzato stato di decomposizione rinvenuto nella casa. Probabile overdose, decisiva l’autopsia

GORIZIA Il corpo senza vita e in avanzato stato di decomposizione di un uomo, la cui identità è ancora sconosciuta, è stato rinvenuto ieri all’interno di una casa diroccata e da molti anni disabitata al numero 11 di via Cascino. Sono stati alcuni vicini, che già da tempo percepivano odori nauseabondi provenienti dallo stabile (un tempo di proprietà della ditta Olivo Primosic), a dare l’allarme verso le 13.30. Sul posto si sono recati due pattuglie della polizia e un mezzo dei vigili del fuoco. Questi ultimi hanno forzato la porta d’ingresso che era chiusa con una catena bloccata da un lucchetto. Vigili e poliziotti sono saliti al primo piano dell’edificio, al quale si accede attraverso una corte interna, e hanno ritrovato il cadavere riverso sul pavimento. Sul posto si è recato il sostituto procuratore di turno, dottoressa Ilaria Iozzi, insieme con il medico legale dottor Ciccone, di Udine.

 



L’ispezione è stata lunga e meticolosa. I rilievi sono stati effettuati da due poliziotte della Scientifica che indossavano tuta bianca e sovrascarpe (per non inquinare la scena del crimine) e con bocca e naso coperti da una mascherina. Al termine, il magistrato ha affermato che, allo stato, non è ancora possibile definire con certezza l’identità dell’uomo deceduto. «Si stanno peraltro vagliando – ha sottolineato – le denunce di scomparsa presentate negli ultimi tempi», tenuto conto che la morte dovrebbe risalire a tempo fa, forse un mese o più. Su questo aspetto non si è sbilanciato neppure il medico legale che ha precisato di aver effettuato soltanto un sommario esame esterno del cadavere al quale seguirà uno più approfondito e l’autopsia disposta dalla dottoressa Iozzi. Il corpo è stato sistemato in un’apposita sacca e trasportato all’obitorio del San Giovanni di Dio dagli addetti dell’impresa di onoranze funebri “Goriziana”.

Secondo indiscrezioni trapelate da altre fonti, è stato possibile apprendere che accanto al corpo è stato trovato un sandalo, solo uno, il destro. Dell’altra calzatura ieri nessuna traccia. Un particolare che potrebbe far pensare al fatto che l’uomo possa essere deceduto altrove e lì trasportato in un secondo tempo. Assieme al sandalo, accanto al corpo dell’uomo sono stati trovati un borsello e – sembra – anche un telefono cellulare.

Il ventaglio di ipotesi sulle cause della morte è aperto a 360 gradi. Il luogo, peraltro, è conosciuto come un “covo” di tossicodipendenti. La pista che al momento pare la più probabile potrebbe essere quindi quella di un’overdose. In questo caso si tratterà di capire se l’uomo si sia recato sul posto da solo oppure in compagnia di altre persone che potrebbero averlo abbandonato dopo il malore fatale e se non sia stata lì trasportato, come detto, dopo essere deceduto. Ma si tratta per ora soltanto di congetture. Certo è pero che sul posto gli inquirenti hanno trovato e posto sotto sequestro alcuni flaconi di medicinali vuoti. I residui del contenuto saranno sottoposti ad analisi. Potrebbe trattarsi di metadone, sostanza usata nelle terapie di disintossicazione, ma utilizzato anche come droga vera e propria: variano soltanto le quantità e le modalità di assunzione. L’esame autoptico mirerà anche a verificare la presenza di eventuali tracce di violenza subìta. Sulla porta dello stabile, che dopo le 17 di ieri è stato sigillato e delimitato con fettucce biancorosse dalla polizia, campeggia un cartello con la scritta “area videosorvegliata”, che indica la presenza di telecamere (bisognerà vedere se funzionanti o meno e se utili ai fini dell’indagine). È probabile che oggi sia svelato almeno il mistero sull’identità dell’uomo.

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