Cadavere nel canale, in tasca i documenti di un pusher triestino

Il ritrovamento vicino a Mestre: trovati addosso i documenti del 42enne Diego Presbiteri De Lassis, ben noto alle forze dell'ordine. L’autopsia ha confermato l’identità
Il canale di scolo, a campalto, dove è stato trovato il cadavere
Il canale di scolo, a campalto, dove è stato trovato il cadavere

CAMPALTO Il cadavere di un uomo - addosso al quale sono stati trovati i documenti di un triestino: Diego Presbiteri De Lassis, 42 anni, nome molto noto alle forze dell’ordine per rapine e droga - è stato trovato a Campalto, vicino a Mestre, verso le 10.45, in un canale di scolo che costeggia via Scantamburlo, una strada chiusa di campagna che porta all’impianto dell’idrovora della stessa località di Campalto. Da una prima analisi sul corpo non sono stati riscontrati evidenti segni di violenza, con l’eccezione di alcuni segni sul collo la cui origine dovrà essere approfondita: non è infatti bastata l’autopsia decisa dal pubblico ministero Giovanni Zorzi che ha conferito l’incarico al medico legale Antonio Cirnelli, intervenuto sul posto per una prima analisi del cadavere, appunto. Probabilmente era in acqua da una decina di giorni.

L’autopsia è stata comunque fondamentale per identificare con certezza l’uomo e per cercare di ricostruire come sia morto. Al momento non è possibile escludere alcuna ipotesi e per avere i risultati dell'esame ci vorrà qualche tempo. Poco distante dal luogo del ritrovamento è stata rinvenuta la sua auto: all’interno c’erano anche un paio di siringhe. Addosso all’uomo è stata trovata come detto la carta d’identità. È proprio quella di Diego Presbiteri De Lassis, con problemi di droga e vari precedenti, tra i quali lo spaccio. L’ultima sua condanna risale in effetti al giugno del 2010: otto anni e dieci mesi dopo essere stato sorpreso, l’anno prima, con un chilo e 750 grammi di hashish. Solo l’autopsia potrà però dire se il corpo ritrovato è davvero quello del quarantaduenne triestino. In attesa di ulteriori riscontri la Squadra mobile veneziana si muove con estrema cautela.

Diego Presbiteri De Lassis in una foto di archivio
Diego Presbiteri De Lassis in una foto di archivio

L’allarme era scattato quando un anziano, percorrendo la strada in bicicletta, aveva visto affiorare dal canale qualcosa che assomigliava a un manichino. Così, dopo qualche pedalata, l’anziano in via Sabbattino ha incontrato una pattuglia dei vigili urbani i quali si sono precipitati sul luogo dell’avvistamento, scoprendo che si trattava di un cadavere. Per il recupero della salma sono quindi intervenuti i vigili del fuoco, mentre per le indagini sono arrivati i poliziotti della Squadra mobile. Durante le fasi di recupero del cadavere e dei rilievi dei poliziotti i vigili urbani hanno bloccato l’accesso alla strada e anche all’argine del canale opposto rispetto a quello del ritrovamento del cadavere che, secondo i primi accertamenti, si trovava in acqua da almeno una decina di giorni. Non è tuttavia strano che nessuno lo abbia notato prima di ieri perché il canale scorre quasi invisibile rispetto alla strada e lungo l’argine l’erba è molto alta. Lo stesso anziano che ha dato l’allarme avvisando i vigili urbani non era del tutto sicuro che si trattasse del corpo di un uomo. La strada inoltre è poco frequentata perché, cieca, conduce solo all’impianto idrovoro del consorzio di bonifica Acque Risorgive.

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