Cadavere di una donna recuperato in mare a Trieste: è mistero su identità e cause della morte

Il ritrovamento al largo di Miramare. Lineamenti quasi irriconoscibili. Verifiche sulle segnalazioni di persone scomparse
Lasorte Trieste 06/06/20 - Grignano, Recupero Corpo In Mare
Lasorte Trieste 06/06/20 - Grignano, Recupero Corpo In Mare

TRIESTE Capelli scuri, scarpe da ginnastica nere di marca Asics. Calzini ai piedi. Qualche brandello d’abito, anche quello scuro. Donna. Nessun documento addosso. Non sarà affatto semplice dare un volto e un nome al corpo rinvenuto nel golfo di Trieste ieri pomeriggio. Il cadavere galleggiava a circa 400-500 metri dalla riva, al largo di Miramare. Le correnti potrebbero averlo trascinato fin qui da chissà dove. E da questa zona, ultimamente, non risultano persone scomparse.

Trovato cadavere in mare a Grignano: è di una giovane donna
L'esercito a Grignano


Quel che è certo, come detto, è che si tratta di una persona di sesso femminile. Probabilmente piuttosto giovane, di età compresa tra i trenta e i quarant’anni. Ma sono stime. Perché la salma era molto decomposta e gonfia, i lineamenti quasi irriconoscibili.

Grignano, trovato in mare il cadavere di una giovane donna


L’allarme, ieri, è scattato attorno alle 14.30. È stato un diportista a segnalare la macabra scoperta. Il cadavere, stando alle ricostruzioni, fluttuava accanto a una delle ultime boe che circoscrivono l’area di Miramare. Il diportista ha chiamato immediatamente il 112 e ha atteso l’arrivo dei soccorsi, in modo da indicare il punto esatto del ritrovamento e agevolare le operazioni di recupero. Sono intervenuti i sommozzatori e il nucleo nautico dei Vigili del fuoco, l’ambulanza del 118, la Capitaneria di porto, la Polizia e l’Esercito Italiano. Il corpo è stato portato a riva. I soccorritori lo hanno poi avvolto in un telo e adagiato nel porticciolo di Grignano. Gli agenti e i militari hanno tenuto a distanza i curiosi e allontanato i bagnanti che, ignari dell’accaduto, prendevano il sole a pochi metri di distanza. Il medico legale ha quindi scoperto il telo e si è occupato dei rilievi.

Lo stato di decomposizione fa supporre che il cadavere potesse trovarsi in mare già da svariati giorni. Forse addirittura settimane a sentire chi, come i sommozzatori, ha una certa esperienza in operazioni del genere. Circostanza, questa, che allarga inevitabilmente lo spettro delle ricerche a un raggio ben più ampio rispetto a quello prettamente locale. Non si esclude – ma sono solamente congetture – che le correnti marine possano aver portato il corpo della giovane donna per parecchi chilometri. Anche dalle coste croate, chissà.

Gli accertamenti delle forze dell’ordine sono iniziati a tappeto. Andranno passati in rassegna i database sulle segnalazioni delle persone scomparse da tutta la regione, da tutta Italia e dell’estero. Una ricerca, insomma, su scala nazionale ed europea che necessiterà anche della collaborazione delle autorità e delle polizie straniere.

Il mistero ora, a cominciare dall’identità della vittima, è totale. E su cosa sia accaduto di così drammatico a quella povera donna si possono avanzare soltanto interrogativi. Un suicidio? Un incidente? Un malore? È caduta in mare da sola o qualcuno l’ha buttata? Le hanno fatto del male? E dove è avvenuto tutto questo? Insomma, può essere successo di tutto.

L’esame praticato sulla salma dal medico legale servirà anche ad appurare se il corpo presenti ferite sospette. Tagli, lividi o altro. Sempre che lo stato di decomposizione non abbia compromesso qualsiasi eventuale traccia sulla pelle. L’autopsia dirà il resto: se la vittima è morta annegata o se è deceduta per altre cause. Un’ipotesi del genere, non appena scoperta l’identità della donna, farebbe scattare indagini a catena su contatti, frequentazioni e utenze telefoniche. —


 

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