Caccia alla barca per la Barcolana
Da Pola a Ravenna non si trova uno scafo da prendere a noleggio

di Maurizio Cattaruzza
TRIESTE A meno di un mese dalla maxi regata, si è già scatenata la caccia alla barca a vela per la Barcolana. Da Lignano fino a Rovigno, quindi per un bel tratto di costa adriatica, non c’è speranza di trovare uno scafo da charterizzare, salvo qualche defezione dell’ultima ora. Neanche a peso d’oro. Per noleggiare una barca bisogna spingersi ormai oltre Pola o dall’altra parte fino a Ravenna. Distanze che comunque obbligherebbero «i velisti della domenica» a una crociera lunga e impegnativa a meno di non andare incontro a un’ulteriore spesa per trovare la barca, ormeggiata a Trieste, praticamente chiavi in mano.
Nella seconda settimana di ottobre a Trieste i costi di charterizzazione quantomeno raddoppiano rispetto al normale listino. Per una barca di media grandezza da utilizzare per la Barcolana si può arrivare a sborsare dai due ai tre mila euro se non si era provveduto a prenotarla per tempo. Insomma la Barcolana è agonismo, spettacolo, folclore ma anche un grande business. Tutto questo in termini di marketing si chiama indotto e comprende tutto il business che la Barcolana è in grado di generare a propria insaputa, o meglio, indipendentemente dalla propria volontà.
È noto che il giro d'affari della regata è di molto superiore all'investimento effettuato dalla Società velica di Barcola e Grignano per organizzare la regata, ma alcune dimensioni di questo fenomeno sfuggono al computo generale della manifestazione, perché non sono direttamente quantificabili. E questo è proprio il caso dei charter, ovvero dei noleggi di imbarcazioni intere, o di posti barca per la regata. Per questo particolare business, infatti, questi sono i giorni salienti: c'è chi si prenota di anno in anno, c'è chi invece decide all'ultimo momento, e proprio in questi giorni si mette affannosamente alla ricerca di una barca, o di un posto barca. E le tariffe, aumentano a dismisura.
Un posto barca a vela, durante alla Barcolana, può arrivare a costare anche 550 euro, una tariffa che però comprende molti benefit, come una crociera di avvicinamento di quattro giorni, per portare la barca dal centro Italia fino a Trieste, passando lungo le coste della Croazia. I prezzi medi, a meno di un mese dalla regata, sembrano assestarsi sui 350 euro a persona: scuole vela di Milano stanno in questi giorni praticando queste tariffe, che comprendono, oltre al proprio ruolo in barca a vela, anche la possibilità di uscire in barca per un allenamento nei due giorni precedenti l'evento, e la possibilità di dormire in barca, senza dover quindi spendere per un alloggio, che, tra parentesi, non si trova se non in periferia. Il costo include l'iscrizione alla regata della barca e il gasolio, ma non il viaggio per raggiungere Trieste.
A prevedere i costi meno esorbitanti sono coloro che charterizzano imbarcazioni in loco: contando sul fatto di avere barche proprie, o di noleggiarle per tempo, infatti, chi trova posto in una barca di un charter della Venezia Giulia, della vicina Slovenia o della costa di Grado e Lignano può risparmiare anche un centinaio di euro, trovare così un posto in barca a tra i 150 e i 200 euro.
È complicato capire quanti siano i posti barca a disposizione, per stimare quindi il giro d'affari: associazioni sportive, circoli ricreativi, piccole società e soprattutto scuole vela di mezza Italia organizzano la partecipazione alla Barcolana come chiusura della stagione agonistica, alcuni con l'obiettivo di rientrare nelle pure spese, altri invece facendo di questa occasione il proprio business. In ultina analisi, è difficile calcolare con precisione il numero degli scafi charterizzati, ma sono oltre duecento le barche che in classifica figurano come appartenenti a una società di charter o a un marina nautico.
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