Caccia al supermanager per il rilancio del Burlo

Tra le ipotesi l’affidamento di un incarico a tempo a De Candido. Sopralluogo dei consiglieri comunali
L'ingresso dell'ospedale infantile
L'ingresso dell'ospedale infantile

La Regione apre la caccia al successore di Mauro Melato. L’attuale direttore generale lascerà il Burlo sabato 4 aprile, vigilia di Pasqua. Tempo di sorprese. La partita per il prossimo dg si preannuncia tale, perché sono molte le ipotesi in campo. Tanto più dopo l’inchiesta del giornale che ha scoperchiato una realtà in progressivo declino: il netto calo di prestazioni ambulatoriali, l’addio di professionisti di punta, le tensioni interne e un certo modo di gestire il personale.

La grande crisi del Burlo: perso il 9% di pazienti
L'ospedale infantile Burlo Garofalo

L’aria che si respira in via dell’Istria è pesante, da anni ormai. Chi prenderà le redini dell’ospedale è quindi chiamato a una vera e propria svolta. Il cerchio, al momento, si stringe su tre filoni: il commissariamento, una figura esterna di spicco o, ancora, un “facente funzioni” pescato dall’interno in attesa di una nomina definitiva. Ci sta lavorando su un ristretto pool di tecnici. I politici, invece, entreranno in scena in un passaggio successivo, anche se è ormai chiaro che tanto il sindaco Roberto Cosolini, quanto il senatore Pd Francesco Russo si sono ben che mobiliati. Ma è questo gruppo di esperti, un’intellighenzia tutta locale, che ha in mano questa delicata fase.

Un compito non facile, dopo le criticità venute a galla. Il tema, in sostanza, è reimpostare il ruolo dell’Irccs come polo di attrattività regionale e nazionale, in una logica di rilancio scientifico internazionale. Una questione che sta dando il via a un dibattito di un certo rilievo in città. Il problema, dunque, non è tanto trovare un nome per il vertice, quanto individuare quello giusto che possa portare avanti un progetto di sviluppo. È per questo che la Regione e chi ci sta lavorando su intendono prendersi tutto il tempo necessario.

L’addio al Burlo dei medici “di punta”
Un medico in corsia in una foto di archivio

Ecco allora delinearsi la possibilità di un commissariamento, che scarterebbe però in partenza l’ex direttore sanitario Dino Faraguna, manager che in questi anni non avrebbe contribuito a rasserenare il clima in ospedale. Oppure, sempre nell’ottica di prendere tempo e costruire il piano di rilancio, un “facente funzioni”. Qui entrerebbe in gioco l’attuale direttore sanitario Renata De Candido. Fino a poche settimane fa si parlava invece di Benedetta Smedile, dirigente della struttura complessa “Affari generali e legali”. Un’idea che appare tramontata, ma su cui aveva fatto pressing una cordata di medici.

Le strade adesso sono ancora varie e poco chiare. Perché serve una netta discontinuità con il trascorso: l’Irccs, prossimo al passaggio a Cattinara, deve calamitare professionisti, più che farli scappare. Deve portare numeri e casi per tenere alte performance e ricerca. Ciò avvalora le tesi di chi spinge per una manager esterno, ben lontano dalle beghe di corsia, o a quelle politiche.

Le strane assunzioni dell’era Melato al Burlo
L'ospedale Burlo Garofolo (Bruni)

Un po’ come avvenuto per il Porto. Un taglio con il passato è proprio quanto hanno invocano i sindacati in questi giorni. «Desideriamo un cambio di rotta – ribadisce Roberto Simeone della Cgil medici – chiediamo trasparenza su quali sono gli obiettivi futuri, un mandato propositivo che deve arrivare dalla Regione e di cui il nuovo management dovrà farsi interprete». Una struttura che «deve tornare nella serie A della pediatria italiana», rimarca il senatore Russo. Perché, ne sono certi la segretaria regionale Pd Antonella Grim e il segretario triestino Nerio Nesladek, «l’Irccs deve tornare a essere punto di riferimento a livello nazionale». Mentre ora l’ospedale ha potuto contare su una gestione «non adeguata», insiste Nesladek.

Dal Consiglio comunale, nel frattempo, è partita la richiesta di un sopralluogo della prima commissione in via dell’Istria con l’attuale dirigenza. Considerata la scadenza del mandato di Melato, il 4 aprile, l’incontro avverrà la prossima settimana. La proposta è stata avanzata da Piero Camber (Fi) e ha trovato l’avvallo della quasi totalità dei gruppi consiliari. «Visto quanto apparso sulla stampa e i tagli degli ultimi anni, c’è la preoccupazione di una caduta della capacità di attrattiva del Burlo – ragiona Camber – non vorremmo che si andasse incontro a un accorpamento con il resto dell’azienda ospedaliera».

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