Caccia al maniaco esibizionista di via Bixio

Denunciate al Commissariato di polizia le attenzioni morbose di un uomo. Ha seguito la ragazza per strada masturbandosi
Di Tiziana Carpinelli
Bonaventura Monfalcone-05.02.2013 Pulizia-Piazza della Repubblica-Piazza Falcone-Piazza Montes-via Sant'Ambrogio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-05.02.2013 Pulizia-Piazza della Repubblica-Piazza Falcone-Piazza Montes-via Sant'Ambrogio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Vede una bella ragazza, le si avvicina cercando di agganciarla con qualche parola di apprezzamento e intanto con la mano va alla patta del pantalone per iniziare a masturbarsi. La Polizia dà la caccia al trentenne esibizionista che giovedì scorso (ma il fatto è stato formalmente segnalato in Commissariato sabato) ha molestato una giovane monfalconese mentre camminava in via Bixio per andare a recuperare l’auto lasciata in sosta. L’episodio dai contorni inquietanti è avvenuto tra le 20.30 e le 21. In pieno centro. E si tratta almeno della seconda volta in cui il maniaco è entrato in “azione”.

Esiste infatti una precedente denuncia formalizzata da una donna che avrebbe pure subìto - sempre nella medesima zona e precisamente nel grande parcheggio tra le vie Bixio e Donizetti - le ossessive attenzioni dell’esibizionista, un uomo dalle fattezze asiatiche, sul metro e 70 di altezza e attorno ai 30 anni. Sui fatti esiste un’indagine in corso e la Polizia mantiene il più stretto riserbo. Pare che la seconda ragazza, presentatasi sabato in via Foscolo, sia stata subito indirizzata all’agente cui è stato affidato il caso. Questi le avrebbe anche mostrato delle immagini, nell’intento di risalire all’identità dell’autore dei deprecabili gesti.

Ma veniamo all’episodio di giovedì. La donna, una trentenne, esce dal bar “Al Corso” dove si è intrattenuta per un aperitivo e si incammina sul viale. Si ferma solo un attimo davanti alla libreria Ubik per dare un’occhiata alle novità e siccome la città a quell’ora è il deserto dei Tartari si affretta verso l’auto, lasciata di fronte al punto vendita “Mail Boxes”. Proprio prima di svoltare a destra, su via Bixio, incrocia il maniaco, che subito la segue e cerca di attaccare bottone, facendo contemporaneamente scivolare la mano alla cerniera del pantalone. «Ciao bella, dove vai?», le chiede, ansimando. E poi ancora la incalza: «Sei italiana?». La trentenne, per tutta risposta, gli dice di andarsene a casa, distoglie subito lo sguardo, evita ogni reazione sconsiderata e allunga il passo.

Parecchi metri dopo - ormai sta quasi correndo - incrocia finalmente un passante. Lo ferma e gli chiede se alle sue spalle c’è un uomo col cappuccio che la segue. Ma l’esibizionista, che indossava jeans chiari e un giubbetto corto, ha già battuto in ritirata. Così, davanti al diniego del passante, poi raggiunto anche da altre persone, la giovane in parte si tranquillizza. Approda finalmente all’auto e corre a casa. Solo in un secondo momento, su sprone del fratello e dei familiari, si decide ad andare dalla Polizia per raccontare quanto accaduto. Ciò riflettendo soprattutto sul fatto che una donna adulta, che come lei ha vissuto per motivi di studio anche a Milano, in qualche modo sa come reagire, ma se un fatto simile dovesse capitare a un’adolescente, potrebbe anche rimanerne sconvolta.

«Ripensandoci - conclude la giovane - avrei dovuto chiamare subito le forze dell’ordine, che con me si sono dimostrate in seguito gentilissime, ma avevo paura a restare ancora lì, su quella strada, da sola. Non pensavo potesse capitarmi una cosa del genere a Monfalcone, anche perché, vorrei precisarlo, ero completamente imbacuccata nel giubetto».

A nulla è valsa, purtroppo, l’analisi della telecamera installata su via Bixio: l’occhio elettronico è risultato puntato altrove rispetto alla zona in cui l’azione si è consumata. «Purtroppo - spiega Andrea Locati, dirigente del locale Commissariato di Polizia - la gente non sempre è educata o civile, non parlerei comunque di serialità, ma di singolo episodio». Fondamentale l’apporto di chiunque noti qualcosa e lo comunichi alle forze dell’ordine, per dare un supporto e stringere il cerchio sull’esibizionista.

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