Caccia al disco dei Pink Floyd con la copertina sbagliata

Domani, dalle 10 alle 19, settanta espositori offriranno vinili d’antan, cd e dvd ma anche i privati potranno far valutare i pezzi migliori delle loro collezioni

Sarà ancora una volta il palazzetto dello sport di Chiarbola a ospitare oggi la decima Mostra mercato del disco, cd e dvd usato e da collezione, uno spazio funzionale con ampia possibilità di parcheggio. La rassegna si terrà dalle 10 alle 19 ed è organizzata dall’associazione “Musica Libera” con il sostegno della Regione, Fondazione CRTrieste e Comune. Hanno aderito una settantina di espositori italiani e stranieri, ma anche i collezionisti e gli appassionati privati potranno portare i propri materiali sonori per scambiarli, venderli oppure, semplicemente, per chiedere agli esperti una valutazione sulle presunte rarità.

È questo in effetti uno degli aspetti che rendono questo genere di manifestazioni estremamente interessanti. L’industria musicale della seconda metà del ‘900 produceva singoli e album che potevano differire da nazione a nazione sia per i contenuti che per la copertina. Infatti numerosi album vennero pubblicati sia in versione stereo che in quella mono, e nella riproduzione sonora, oltre alla diversa percezione dei brani, i più attenti coglievano sfumature e arrangiamenti diversi. Tanto da creare equivoci tra gli acquirenti, che soprattutto con l’avvento dei compact disc e dei dvd si sono trovati spesso a non riconoscere le musiche ascoltate qualche anno prima. Ulteriori dubbi e perplessità provocano ancora oggi le cosiddette “rimasterizzazioni”. Molto spesso tecnici e produttori utilizzano per il nuovo prodotto i vecchi nastri sui quali si trovavano le registrazioni di cantanti e gruppi, trascurando acetati e metal master un tempo utilizzati per stampare milioni di dischi. Nella trasmissione dal nastro al vinile vero e proprio i “camici bianchi” potevano operare diversi cambiamenti. Ecco perché oggi tanti cultori riscontrano sostanziali differenze nel riascoltare i loro vecchi eroi sui nuovi cd. Il “succo” stava nel disco, ovvero l’opera definitiva, non nei nastri registrati, suscettibili di modifiche!

Ellepì e 45 giri dei tempi che furono piacciono pure per le copertine che possono variare da stato a stato. Alcuni esempi? I singoli dei Beatles dal 1962 al 1966 nel Regno Unito venivano contenuti in una semplice busta. La Carish italiana invece offriva alla clientela delle copertine fantastiche con i Fab four colti in situazioni sempre diverse. Stesso discorso per la Capitol statunitense. Spesso alcuni involontari errori hanno pure determinato il valore di un certo disco. Nella mostra di Chiarbola, i cultori dei Pink Floyd troveranno il loro primo disco “The piper at the gates of dawn” in quella edizione italiana con una copertina errata, priva del leader originale Syd Barrett, protagonista dell’incisione.

Maurizio Lozei

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