Caccia ai “furbetti” italiani del park

Più di 4.500 non hanno pagato il ticket negli ultimi tre anni nei centri della costa croata. Ma adesso partono le ingiunzioni internazionali per la riscossione

TRIESTE. Automobilisti ammettetelo: chi in vacanza all’estero non ha pensato di fare il furbetto e non pagare i sempre fastidiosi ticket per il parcheggio o l’ingresso in zone particolari (centri storici) urbane? Tanto chi mi multa? Se non voi che leggete sicuramente lo hanno pensato e fatto almeno 4.500 “portoghesi” italiani che negli ultimi tre anni hanno fatto visita alle coste della Dalmazia e alla regione zaratina in particolare. Evitati i sempre poco piacevoli incontri con la polizia locale (ricordate l’intransigente Milica?) avranno pensato: «È fatta».

Eh no, stavolta ai soliti furbetti del parcheggio è andata male. La società Liburnija Parking e la zaratina Obala i lucice hanno fatto un po’ di conti e si sono rese conto che il mancato pagamento del ticket non era una voce irrilevante nei dati di bilancio. Anzi determinavano una notevole e sgradevole voce di perdita. Così hanno deciso di rivolgersi a uno studio di avvocati di Pola che ha iniziato ad avviare la prassi per ottenere il pagamento dagli automobilisti stranieri inadempienti che sono, dicono i legali, soprattutto italiani e anche tedeschi. I luoghi dove va di moda il parcheggio “furbetto” sono Abbazia, Pola e Zara.

Per quanto riguarda la riscossione dei mancati pedaggi da parte degli automobilisti italiani lo studio legale di Pola si è appoggiato all’avvocato Mauro Corbo di Palmanova il quale ha confermato al Ve›ernji list di Zagabria che il numero dei furbetto tocca quota 4.500 e che tutti coloro i quali negli ultimi tre anni hanno gestito da “portoghesi” la loro vacanza in Croazia devono aspettarsi l’arrivo dei mandati di riscossione del dovuto e mancato pagamento con gli interessi di mora. Il legale friulano ha anche confermato che le società croate di gestione dei parcheggi si sono decise a tale azione legale perché l’ammontare degli “evasori” a quattro ruote negli ultimi anni ha provocato un danno enorme nei bilanci, danno che supera il milione di kune (1 euro=7kune).

Lo studio legale di Pola precisa poi come i ticket dei parcheggi sono una voce importante nei bilanci delle città turistiche di Istria, Fiume e Dalmazia, mentre la cattiva abitudine di non pagarli è cresciuta in modo esponenziale nelle ultime stagioni turistiche e precisano come i “portoghesi” beccati e avvisati di solito reagiscono indignati chiedendo provocatoriamente come la Croazia si permette di fare ciò a loro che hanno portato tanto denaro nel Paese ex jugoslavo.

A turisti che in questa stagione si recheranno in vacanza sulle coste della Croazia ci sentiamo di suggerire di non fare i “furbetti” perché le amministrazioni locali sono sul piede di guerra e non è escluso che l’automobilista senza ticket o con il ticket scaduto tornando alla sua amata macchina non trovi la spiacevole sorpresa delle ganasce applicate alle ruote. Qui scatta anche una pesante multa. Per qualche kuna non ne vale proprio la pena.

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